Il Gruppo S&D al Parlamento europeo continua a esprimere seria preoccupazione in merito alla guida di Frontex, l’agenzia delle frontiere Ue, rinnovando la richiesta di dimissioni del direttor Leggeri e chiedendo un’azione della Commissione.

 

Birgit Sippel, portavoce S&D sulle migrazioni, ha dichiarato:

“La settimana scorsa, il direttore esecutivo di Frontex non è stato convincente nel fornire al Parlamento europeo le risposte sulle accuse di coinvolgimento dell’agenzia di cui è a capo, nei respingimenti dei richiedenti asilo alle frontiere Ue. Oggi, al briefing di mezzogiorno, la Commissione europea ha espresso ai media piena fiducia nei confronti della direzione di Frontex. Noi non condividiamo la stessa fiducia. La Commissione deve prendere in mano la situazione ed esercitare un ruolo più attivo come parte dell’organo direttivo di Frontex, e far sì che la maggiore agenzia dell’Ue assuma le proprie responsabilità.

“Durante l’audizione della settimana scorsa al Parlamento europeo, il direttore esecutivo Leggeri ha dimostrato di non dominare e non avere chiara la legislazione che rappresenta la base legale essenziale per le attività marittime di Frontex. Questa legislazione è in vigore da più di sei anni. È estremamente preoccupante che, come sembra, Frontex abbia operato per così lungo tempo senza una piena comprensione della base legale per le proprie operazioni e senza cercare chiarimenti, prima di porre la propria firma sui piani operativi”.

 

Kati Piri, vicepresidente S&D responsabile per le migrazioni, ha dichiarato:

“La direzione presa da Frontex rimane motivo di seria preoccupazione per l’Europarlamento, una direzione impostata dall’alto. Noi rimaniamo saldi sulla nostra posizione, chiediamo le dimissioni del direttore esecutivo e alla Commissione di fare tutto il necessario per rimettere Frontex sulla rotta giusta.

“Frontex è la più grande agenzia dell’Ue e le sue risorse e responsabilità aumenteranno ulteriormente. Col nuovo Patto sulle migrazioni e l’asilo, il ruolo di Frontex come agenzia frontaliera è potenzialmente ancor più centrale. Si corre il rischio di ripetere errori del passato se emergesse che non sono stati presi provvedimenti in caso di violazione delle leggi internazionali e dei diritti umani o  se, nella peggiore delle ipotesi, emergesse un coinvolgimento diretto.”

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