In seguito alla presentazione del “piano di pace” del presidente Trump per il conflitto israelo-palestinese, alla presenza del primo ministro israeliano, il Gruppo S&D ha criticato il piano e lancia un appello per un maggiore sforzo di pace, in linea con quanto stabilisce il diritto internazionale.

 

Kati Piri, vicepresidente S&D responsabile per gli affari esteri, ha dichiarato:

 

“Nessuna proposta può rappresentare una valida soluzione del conflitto israelo-palestinese se è sbilanciata, ed è questo il caso del cosiddetto ‘Piano del secolo’. L’improvvisa decisione del presidente Trump di presentare un piano di pace lungamente atteso, si è consumata alla presenza di una sola delle due parti coinvolte. Già questo riflette chiaramente lo spirito e i contenuti del piano, pensato per favorire una sola delle parti a scapito dell’altra.

 

“Per quanto riguarda una realistica soluzione dei due stati come base fondante, alcune proposte contenute nel piano, ampiamente accettate e date per assodate nei decenni precedenti, ora vengono spacciate come nuove concessioni ai palestinesi.

 

“Vi sono poi una serie di elementi controversi, riguardo Gerusalemme e gli insediamenti illegali ad esempio, o il processo che dovrebbe innescarsi, che richiedono quantomeno dei chiarimenti.

 

“In questo scenario, il piano di Trump sembra essere più funzionale agli interessi di un presidente americano sottoposto a procedura di impeachment e a un primo ministro israeliano che si prepara ad affrontare le elezioni sotto stato d’accusa, piuttosto che a fornire un reale contributo al processo di pace e a portare beneficio sia agli israeliani, sia ai palestinesi.

 

“Noi continuiamo a sostenere ogni sforzo nel processo di pace che coinvolga entrambe le parti, nel solco tracciato dalle dichiarazioni dell’Alto Rappresentante Josep Borrell. La farsa ‘dell’Accordo del secolo’ inscenata da Trump dimostra quanto sia essenziale rilanciare un autentico processo di pace in quell’area”.

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