Il commento di Kati Piri, vicepresidente del Gruppo S&D, sugli inquietanti casi di violazione dei diritti umani in Azerbaijan:

 

“Siamo in apprensione per le denunce, provenienti da fonti attendibili, delle torture inflitte dalle forze dell'ordine dell'Azerbaijan a Fuad Gahramanli, vicepresidente del partito di opposizione Fronte popolare dell'Azerbaijan (PFA). Gahramanli è solo una delle decine di esponenti dell'opposizione arrestate dal regime del presidente Ilham Aliyev - accusati della preparazione di un colpo di stato - accuse per le quali Ali Karimli, leader del PFA, si trova di fatto agli arresti domiciliari.

“Queste azioni esecrabili rientrano in un'operazione sistematica d’intimidazione, molestia e arresto ai danni dei membri dell'opposizione, promossa dal presidente Aliyev, che nei propri discorsi pubblici li ha definiti più volte come la “quinta colonna" e “traditori". Contravvenendo sia alla legislazione azera, sia alle obbligazioni internazionali del Paese, sono loro negati i diritti più elementari quali ad esempio la possibilità di contatto coi propri legali e familiari. È inaccettabile che il presidente Aliyev stia utilizzando il COVID 19 e il recente inasprimento delle tensioni con l'Armenia come pretesto per spazzare via ciò che rimane dell’opposizione politica del Paese.


“Data la gravità della situazione in Azerbaijan, chiediamo all'Alto Rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza, Josep Borrell, d'intraprendere senza alcuna esitazione un’iniziativa di respiro europeo volta a sanzionare in modo mirato i responsabili della violenta repressione dell’opposizione e della società civile nel Paese".

Contatto/i stampa S&D