I Socialisti e Democratici al Parlamento europeo oggi hanno sostenuto l’apertura di un’inchiesta su Frontex, l’Agenzia europea di guardia di frontiera e costiera. Se fosse approvata, un gruppo di lavoro guidato dai deputati della commissione libertà civili, giustizia e affari interni, svolgerà un approfondimento sulle accuse di violazione dei diritti fondamentali mosse nei confronti di Frontex, che sarà poi oggetto di una relazione finale nella quale gli europarlamentari affronteranno anche temi come la mancanza di trasparenza di Frontex, la maggior agenzia dell’Ue, delle sue procedure di informazione e della dirigenza interna.

A dicembre, il Gruppo S&D ha chiesto le dimissioni del direttore esecutivo di Frontex, Leggeri, per l’incapacità dimostrata in più occasioni di fornire risposte soddisfacenti alle accuse di respingimento e violazione dei diritti fondamentali.

Kati Piri, vicepresidente S&D per le migrazioni, ha commentato:

“Sono passati quasi due mesi da quando il nostro Gruppo ha chiesto al direttore esecutivo di Frontex di dimettersi, come conseguenza all’inadeguatezza delle risposte fornite da Leggeri in merito alle accuse di coinvolgimento di Frontex in operazioni di respingimento dei migranti.

“La portata delle accuse che investono Frontex, e il numero delle palesi violazioni di diritti che vediamo ogni giorno, sono un chiaro segnale di come all’interno dell’agenzia vi siano problemi ben radicati. Attraverso un’inchiesta parlamentare, condotta dagli eurodeputati della commissione libertà civili, giustizia e affari interni, desideriamo accertarci della portata reale delle mancanze di Frontex in materia di rispetto dei diritti fondamentali”.

Birgit Sippel, portavoce S&D sulle libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ha aggiunto:

“La reputazione di Frontex è andata via via peggiorando in questi ultimi mesi. Il cambiamento deve cominciare dai vertici e per questo abbiamo sollecitato le dimissioni del direttore dell’agenzia, a seguito di reiterate violazioni dei diritti umani fondamentali alle frontiere dell’Ue. Nonostante Leggeri sieda ancora al suo posto, non ha il controllo della situazione. Questo non solo compromette la credibilità e l’autorevolezza della maggior agenzia europea, ma fa sì che continuino gli scellerati e inaccettabili respingimenti di persone vulnerabili che bussano alle porte d’Europa. La decisione di interrompere le attività in Ungheria, dove i respingimenti erano ben documentati e suffragati da una sentenza recente della Corte europea di Giustizia, è un primo passo ben accetto nella giusta direzione, ma giunge troppo tardi ed è troppo poco per riacquistare la fiducia nel direttore esecutivo della maggior agenzia dell’Ue.

“Vi sono accuse gravi che ancora non trovano risposta e una mala gestione che esige trasparenza e responsabilità. In poche parole, siamo a conoscenza di gravi falle all’interno di Frontex e disponendo del quadro completo, dobbiamo reimpostare l’agenzia sulla giusta rotta a partire da subito. Con quest’inchiesta potremo fare luce sulle operazioni dell’agenzia e fornire istruzioni chiare su come cambiare il modo di lavorare di Frontex, affinché sia garantito il rispetto dei diritti fondamentali e si prevengano future violazioni”.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Germania