Su iniziativa dei Socialisti e Democratici, oggi il Parlamento europeo ha affrontato il tema delle interferenze esterne e della disinformazione nei processi democratici nazionali ed europei.

Dati i provati e reiterati tentativi di minare il sistema politico negli stati membri e destabilizzare l’Unione europea da parte di soggetti esterni statali e non, il nostro gruppo sta avanzando la proposta d’istituire una commissione parlamentare speciale che approfondisca questa delicata materia, con carattere di priorità. Esortiamo gli altri gruppi politici a partecipare e ad unirsi alla nostra lotta per difendere la democrazia e sostenere la nostra proposta contenuta in una risoluzione che sarà messa al voto nel mese di ottobre.

Kati Piri, vicepresidente S&D e membro della commissione affari esteri, ha dichiarato:

“In anni recenti, milioni di europei sono stati bersaglio di campagne di disinformazione di massa  poste in essere da soggetti estranei. Gli attacchi informatici sono aumentati in modo esponenziale raggiungendo livelli senza precedenti, e sono state infrante o aggirate norme elettorali fondamentali riguardanti il finanziamento dei partiti da parte di Paesi terzi. L’esempio più recente d’interferenza esterna è il piano di finanziamento di alcuni soggetti russi a favore del partito della Lega di Matteo Salvini, di cui i media hanno riferito nel mese di luglio. Ma questo è solo un esempio e la questione va ben oltre i rapporti fra Russa e Italia.

“Abbiamo il dovere di approfondire su tutti i casi d’interferenza esterna e tattica propagandistica, affinché le persone siano informate e consapevoli di cosa stia realmente accadendo. Dobbiamo trovare risposte serie e concrete per prevenire ogni forma d’influenza esterna nel momento in cui i cittadini europei saranno richiamati alle urne in futuro. Sono orgogliosa che il nostro gruppo si faccia primo portavoce di questa esigenza e proponga l’istituzione di una commissione parlamentare speciale che avvii un’inchiesta approfondita sulle campagne di disinformazione e interferenza esterna o straniera. Dobbiamo agire subito per conservare intatta la democrazia europea e i principi di libertà e giustizia delle nostre procedure elettorali.”.

Claude Moraes, vicepresidente S&D e membro della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ha aggiunto: 

“S’impone l’urgenza di riformare le nostre leggi elettorali e pensare azioni più incisive a livello europeo per difendere le elezioni da manipolazioni esterne. Gli Stati membri non possono affrontare tali minacce in modo isolato, né si può pensare che sia il sistema di autoregolamentazione del settore privato a risolvere il problema.

“Per avere ragione di questo nemico noi chiediamo un sistema di sicurezza online e offline, che contempli regole di trasparenza, limiti di spesa, rispetto dei periodi di silenzio elettorale, parità di trattamento dei candidati, la messa al bando di operazioni di profilazione a scopi elettorali, l’etichettatura per il riconoscimento di contenuti condivisi in modo automatico e la rimozione degli account fasulli”.

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