In seguito al voto in sessione plenaria di oggi, il Gruppo S&D accoglie positivamente l’adozione di una risoluzione sulla valutazione dell’impatto dei prodotti per la protezione delle piante sulla vita e l’attività delle api. Nell’ambito delle proprie normative, la Commissione europea deve tenere in debita considerazione il rischio di tossicità cronica per le api e gli effetti sugli altri impollinatori.

Eric Andrieu, vicepresidente S&D per il finanziamento di un’Europa migliore e più giusta, e membro della commissione Agricoltura, ha commentato:

“L’adozione di questa risoluzione congiunta sulla valutazione dell’impatto dei prodotti a protezione delle piante sulla vita e l’attività delle api è un’ottima notizia. La Commissione europea deve contemplare nelle proprie normative tutte le linee guida tracciate nel 2013 dall’EFSA, l’autorità per la sicurezza alimentare, compresi i rischi di tossicità cronica per le api e gli altri impollinatori.

“Il declino degli impollinatori è un rischio molto significativo per la protezione dell’ambiente, ma anche per la produzione agricola. Le api rischiano di estinguersi e il loro tasso di mortalità raggiunge l’80% in alcune parti d’Europa. Questo mette a rischio la preservazione stessa della biodiversità e la nostra sicurezza alimentare, dato che il 35% della produzione agricola globale dipende dagli impollinatori. Non possiamo chiudere un occhio su un’emergenza tanto importante. Chiediamo alla Commissione di agire subito.

Jytte Guteland, coordinatrice S&D in commissione Ambiente, ha dichiarato:

“Il mondo ha bisogno di api in buono stato di salute e dobbiamo fare tutto quanto in nostro potere per proteggerle da pesticidi dannosi. Prenderci cura delle nostre api significa prenderci cura del nostro futuro. Questi insetti giocano un ruolo fondamentale nel nostro ecosistema, ma anche nella nostra produzione alimentare.  È imprescindibile che l’Europa avvii la propria transizione verso una società non tossica che esige l’uso sostenibile di pesticidi non dannosi per gli impollinatori e la biodiversità”.

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