Alla luce delle recenti accuse di respingimenti ai confini esterni Ue, il Gruppo S&D intende migliorare la proposta della Commissione per nuove norme di sorveglianza, implementando un nuovo meccanismo di rispetto dei diritti fondamentali che monitori le pratiche di sorveglianza ai confini e svolga approfondimenti sulle violazioni dei diritti umani.

Nell’ambito di una più ampia riforma del sistema di asilo contenuta nel Patto sulle migrazioni e l’asilo, la Commissione l’anno scorso propose norme per nuove procedure di screening delle persone che entrano irregolarmente nell’Ue.

La negoziatrice S&D per l’Europarlamento su questo tema, Birgit Sippel, oggi ha presentato degli emendamenti alla commissione libertà civili, giustizia e affari interni. Oltre a un miglioramento del meccanismo indipendente di monitoraggio, le proposte S&D puntano a bloccare ogni tipo di procedura che possa condurre alla detenzione e prevedono controlli sanitari e dello stato di vulnerabilità su tutti i cittadini di Paesi terzi che entrino irregolarmente nell’Ue.

Birgit Sippel, portavoce S&D per gli affari interni e relatrice della relazione sui controlli, ha dichiarato:

“La maggior parte delle accuse di abuso dei diritti umani venute in superficie, si verifica durante le operazioni e le procedure di controllo dei confini, ma siamo ancora deficitari in materia di una loro adeguata supervisione. Senza un ampliamento della portata del meccanismo fino ad abbracciare il controllo dei confini, l’efficacia della proposta dalla Commissione ne esce seriamente compromessa. Un meccanismo pienamente indipendente, che coinvolga anche le ONG, rappresenterebbe una pietra angolare per la gestione delle accuse di abuso dei diritti fondamentali ai nostri confini esterni e segnerebbe un passo importante verso una gestione dei confini Ue efficace, efficiente e coerente con tutte le obbligazioni internazionali e il diritto Ue.

“Non dobbiamo consentire procedure di controllo che possano sfociare in detenzioni crudeli e arbitrarie per le persone alla ricerca di protezione internazionale: non sono coerenti con i nostri valori e con le nostre leggi. Per questo motivo ho introdotto degli emendamenti per garantire che la Direttiva sulle condizioni d’accoglienza sia attuativa dal momento stesso in cui si faccia ricorso a delle misure e siano protetti i diritti di accoglienza e sanitari.

“Noi sosteniamo l’idea di database dei controlli d’identità e sicurezza e vogliamo siano introdotti controlli sanitari e dello stato di vulnerabilità obbligatori, che permettano d’individuare le procedure o i bisogni speciali di accoglienza quanto più precocemente possibile. Ciò preverrebbe gli errori nelle procedure d’asilo dei richiedenti ed è l’unico modo di garantire che le persone vulnerabili ricevano tutto il sostegno di cui hanno bisogno”.

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