Il Gruppo S&D sta preparando il terreno per un sistema di risposta comune e d’asilo Ue fondati sulla solidarietà in caso di crisi. Nella bozza di relazione sulla gestione delle crisi, Juan Fernando López Aguilar, presidente della LIBE e relatore, propone una nuova cornice normativa obbligatoria per la distribuzione delle responsabilità e intende introdurre programmi di evacuazione per affrontare le emergenze come quelle in Bielorussia e Afghanistan, per evitare la strumentalizzazione dei migranti.

La bozza di relazione stabilisce criteri specifici di definizione di una situazione di crisi per evitare ambiguità legali e procedurali, e responsabilità chiare per gli stati membri e la Commissione nell’organizzare la distribuzione dei richiedenti asilo e dei migranti. Per il Gruppo S&D confini comuni significa responsabilità condivise e che nessun Paese deve essere sovraccaricato perché in una posizione geografica di approdo ideale. Se gli stati membri non riuscissero ad accogliere la propria quota di migranti e richiedenti asilo, il Gruppo S&D propone di rivedere le quote e il contributo previsto per quello stato.

Il relatore oggi presenterà la relazione sulle Crisi e la forza maggiore nell’ambito di una conferenza stampa che si terrà alle ore 12:15 trasmessa in diretta streaming.

Juan Fernando López Aguilar, presidente LIBE e relatore sul tema delle crisi e della forza maggiore, ha dichiarato:

“Il tempo è scaduto se la solidarietà rappresenta un’eccezione e non la regola. La gestione delle crisi è garantire che l’Ue sia preparata a picchi imprevedibili delle migrazioni irregolari nell’Ue e che nessun Paese sia lasciato solo nell’assorbire questi flussi così ingenti e imprevisti. Noi desideriamo che le crisi come quelle di cui siamo testimoni in Bielorussia o in Afghanistan siano affrontate in modo corretto prevedendo corridoi e visti umanitari che favoriscano le operazioni di evacuazione, con lo scopo di alleggerire ed evitare un ulteriore aggravamento di situazioni già critiche.

Quando si tratta di distribuzione e destinazione dei migranti, troppo spesso i governi nazionali voltano le spalle ai propri pari. Nuove regole pensate a questo scopo, potrebbero porre fine all’ambiguità e attivare procedure di crisi che garantiscano certezza legale e responsabilità condivise in modo equo tra gli stati membri. Quando il sistema di accoglienza, asilo e rimpatrio di un Paese non funziona in modo appropriato, avremo un meccanismo automatico che chiamerà gli altri stati membri ad assumersi una parte della responsabilità del ricollocamento dei migranti. Andrebbe nominato un nuovo Coordinatore Ue per la distribuzione e il ricollocamento dei migranti che rappresenti la posizione Ue nell’ambito di questo processo”.

Note:

La Commissione europea presentò una proposta di Regolamento sulle crisi nell’ambito del nuovo Patto sulle migrazioni, nel settembre 2020. Il nuovo Patto sostituisce parti della proposta avanzata inizialmente dalla Commissione per la riforma del Sistema comune d’asilo del 2016, comprese le procedure frontaliere e la condivisione delle responsabilità. Il regolamento proposto definisce un sistema su una scala tale da coprire anche le situazioni eccezionali, i rischi imminenti di flussi massicci di cittadini dai Paesi terzi o di apolidi che possano mettere in difficoltà il sistema di accoglienza, asilo e rimpatrio. La proposta sulla crisi richiama la Direttiva sulla protezione temporanea che a oggi risulta ancora inapplicata.

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