Facendo seguito all’annuncio dei ministri europei delle Finanze di non adesione all’accordo sulla cosiddetta digital tax, il leader del Gruppo S&D Udo Bullmann ha dichiarato: 

“Sono deluso dal fatto che a causa delle resistenze di un piccolo gruppo di stati membri, i ministri delle Finanze non abbiano sposato l’accordo per l’introduzione di una giusta tassazione del settore digitale. Questo rende manifesto quanto sia anacronistico il vincolo dell’unanimità in materia fiscale. Noi chiediamo quindi l’adozione della proposta esistente per l’introduzione della maggioranza qualificata in sede di voto per tutto ciò che riguarda la materia fiscale, in modo tale che l’Europa possa finalmente tradursi in un attore efficace sul piano della giustizia fiscale. 

“Non possiamo aspettarci che i cittadini comprendano il perché continuiamo a permettere ai giganti del settore tecnologico di cavarsela pagando tasse prossime allo zero. C’è urgente bisogno di attivarsi, perché si tratta di una questione di giustizia su scala globale. Facciamo quindi appello agli stati che partecipano alle negoziazioni dell’OECD (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) per l’introduzione di standard minimi di tassazione, affinché presentino dei risultati il prima possibile. 

“Certamente la tassazione dei giganti di internet è una questione complessa. La creazione di valore digitale non richiede necessariamente la presenza fisica del fornitore. Questo tocca i principi fondamentali del nostro diritto tributario. È necessario quindi modernizzare il nostro sistema fiscale e recuperare dal punto di vista delle politiche di concorrenza, in modo tale da porre  l’economia digitale al servizio di un modello sociale ed economico europeo fondato sul welfare. 

 “Tuttavia, prima di tutto, dobbiamo restituire risultati in tempi brevi. Più a lungo i cittadini ricevono l’impressione che l’ingiustizia sia deliberatamente tollerata e più si allontanano dalla politica. Dobbiamo fare tutto quanto in nostro potere per compiere progressi significativi nell’imporre una pressione fiscale equa ai giganti di internet. Lanciamo quindi un appello per la formazione di una coalizione a tutti coloro che condividono questa visione. Grazie a procedure di cooperazione potenziate, potranno raggiungere accordi che garantiranno maggiore equità fiscale, quantomeno in parte del territorio UE. Ad eccezione di coloro che vogliono bloccare il progresso, ci sono governi che hanno fatto propria l'esigenza di compiere passi avanti significativi. Abbiamo la responsabilità di metterli nelle condizioni di farlo”.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatore
Germania