Il gruppo S&D accoglie con favore le proposte della Commissione europea volte a creare regole più chiare nei casi in cui una società intende spostarsi all'estero e a contrastare quelle aziende che spostano artificialmente le proprie sedi in altri Stati membri per evitare di pagare tasse o contributi sociali. Il gruppo S&D darà battaglia per garantire che la legislazione finale sia la più forte possibile.

 

Il presidente del gruppo S&D, Udo Bullmann, dichiara:

“La Commissione europea ha ascoltato la nostra richiesta e ha presentato proposte per reprimere il crescente numero di aziende 'letter box'. Si tratta di società che trasferiscono la sede in giurisdizioni in cui hanno scarsa o nessuna vera attività economica, semplicemente per beneficiare di tasse più basse o di minori protezioni sociali per i loro lavoratori. Una recente sentenza della Corte di giustizia europea ha dimostrato che questo era perfettamente consentito dall'attuale legislazione Ue, creando una situazione di 'liberi tutti' che ha dimostrato l'inadeguatezza delle norme esistenti. Senza nuove leggi, questo quadro normativo rischia di portare a una corsa al ribasso tra gli Stati membri, con minori protezioni e accordi fiscali estremamente favorevoli per le multinazionali.

“Analizzeremo queste proposte in dettaglio e lotteremo per garantire regole chiare e vincolanti sulle modalità con cui una società si trasferisce in un nuovo Stato membro dell'Ue. Queste norme devono sostenere il principio secondo cui le imposte vanno pagate laddove vengono realizzati i profitti, tutelando al contempo il mantenimento degli standard sociali”.

 

Sylvia-Yvonne Kaufmann, portavoce per gli affari giuridici del gruppo S&D, aggiunge:

“Vogliamo garantire che le aziende siano registrate nel paese in cui ha luogo la parte principale delle loro attività economiche. Le aziende dovrebbero trasferirsi solo quando c’è un vero motivo per farlo e non per approfittare dell’aliquota fiscale più bassa o per eludere i diritti dei lavoratori. Qualsiasi trasferimento dovrebbe coinvolgere i lavoratori della società, consultandoli e coinvolgendoli appieno nel processo.

“Queste proposte devono andare di pari passo con una maggiore trasparenza sulla proprietà dell'azienda. A seguito delle rivelazioni su LuxLeaks e Panama Papers, è necessario dimostrare ai cittadini che l'Ue sta agendo per contrastare l'elusione fiscale e la finanza creativa. Queste proposte della Commissione europea sono un passo nella giusta direzione, ma ora lotteremo per renderle il più forti possibile”.

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