Il Nicaragua ha registrato un picco di violenza negli ultimi giorni, a seguito del quale almeno 17 persone sono state uccise nelle città di Diriamba e Jinotepe e decine di persone sono state aggredite, compresi i rappresentanti della Chiesa cattolica. Questi ultimi stavano svolgendo compiti di mediazione nelle due città colpite nel corso dell’assedio di presunti sostenitori del governo del Nicaragua.

L'eurodeputato e copresidente dell'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana, Ramón Jáuregui, ha espresso la sua solidarietà alle vittime e alle loro famiglie e dichiara:

“Questa tragedia aggiunge nuove vittime al già intollerabile numero di morti e feriti che si sono verificati da aprile: noi socialisti esprimiamo il nostro rifiuto di tutte le forme di violenza, in particolare di quelle contro i cittadini che esercitano pacificamente il loro diritto di protesta. Usare la forza contro i civili va contro i principi fondamentali della democrazia e dello stato di diritto: un governo legittimo non deve esercitare questo tipo di repressione o permettere a nessuno di esercitarla a suo nome, dato che il rispetto dei diritti umani e della libertà di parola di coloro che non sono d'accordo con il governo sono precisamente le fonti della sua legittimità”.

L'eurodeputata e vicepresidente del gruppo Socialisti e Democratici, Elena Valenciano aggiunge:

“Il governo del Nicaragua deve rivolgere tutti i suoi sforzi al tavolo dei negoziati, garantendo il pieno rispetto di tutti i diritti dei rappresentanti dell'opposizione e delle loro famiglie, inclusa la Chiesa cattolica. Solo attraverso un dialogo onesto sarà possibile porre fine a questa situazione di caos e violazione delle regole basilari della convivenza democratica e creare un futuro pacifico per il Nicaragua: un governo che afferma di essere socialista non può essere repressivo”.