Gli eurodeputati S&D hanno accolto con favore uno storico accordo tra Parlamento europeo, Commissione e Consiglio su nuove regole che riguardano il modo in cui i dati dei cittadini europei vengono utilizzati. Sono coinvolti due elementi – uno riguardante il trattamento dei dati personali da parte del settore privato (industrie) e pubblico, e l'altro riguardante il trattamento dei dati da parte della polizia e delle autorità giudiziarie.

L'eurodeputata e vicepresidente S&D Marju Lauristin, che è stata responsabile dei negoziati per il Parlamento, ha detto:

“L'ultima volta che abbiamo aggiornato le regole sulla protezione dei dati nel 1995, solo un minoranza di cittadini europei aveva accesso a internet, non c'erano Facebook o Google e solo  una piccola parte dei nostri dati personali era online. Tutto questo è cambiato, e una parte sempre maggiore delle nostre vite e dei nostri dati personali sono sul web. Il modo in cui questi dati sono utilizzati e trattati è di fondamentale importanza per tutti noi. Per questo, tale pacchetto è così importante: porta finalmente le nostre regole sulla protezione dei dati nel ventunesimo secolo e restituisce ai cittadini il controllo dell'utilizzo dei loro dati. Significa anche che per la prima volta abbiamo regole sulla protezione dei dati armonizzate in tutti i 28 stati membri dell'Unione europea.

“I contenuti delle nuove regole sulla protezione dei dati dimostrano che siamo seri riguardo alla protezione dei diritti dei cittadini europei nell'era digitale. Le aziende o le pubbliche autorità che trattano grandi quantità di dati dovranno nominare un responsabile per la protezione dei dati per garantire il rispetto dei loro obblighi legali. Cosa ancora più importante, le regole prevedono sanzioni severe per le aziende che violano queste nuove norme, con ammende amministrative fino al 4% del loro fatturato globale”.

“E' inoltre la prima volta nella storia dell'Ue che armonizziamo le regole che riguardano la polizia e le autorità giudiziarie sulla protezione dei dati anche a livello interno".

Parlando dell'argomento, Birgit Sippel, portavoce S&D per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ha aggiunto:

“Il modo in cui polizia e autorità giudiziarie utilizzano i dati ha profonde implicazioni per i diritti fondamentali. Se non trattano correttamente i dati di sospetti, testimoni o vittime, la sicurezza, il loro diritto alla privacy o a un equo processo possono essere compromessi. Inoltre, anche le indagini possono essere compromesse. Come Socialisti e Democratici, è stato particolarmente importante per noi stabilire regole rigide sulle modalità di accesso e di utilizzo dei dati personali da parte delle autorità di polizia. Siamo molto contenti per l'accordo raggiunto a questo riguardo.

“E' chiaro che, alla luce degli attacchi di Parigi, gli stati membri devono condividere le informazioni più efficaci tra di loro. La creazione di norme armonizzate tra gli stati membri sul trasferimento e il trattamento dei dati dovrebbe facilitare questo processo, garantendo al contempo che i diritti fondamentali dei cittadini europei non siano violati. Questo ha implicazioni importanti per lo scambio di informazioni tra stati membri sui sospetti coinvolti nel terrorismo o nei crimini transfrontalieri”.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Germania