I Socialisti e Democratici esprimono profonda preoccupazione per l’allarme lanciato dall’UNHCR, l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati, sulla sempre più grave emergenza alimentare in Sud Sudan, Somalia, Yemen e Nigeria con il rischio conseguente di un numero altissimo di vittime. Per questo, il gruppo S&D chiede che si intervenga subito. La situazione potrebbe comportare una crisi umanitaria in tutta la regione che aumenterebbe i già crescenti flussi di sfollati. Secondo l’UNHCR, la carestia, causata per lo più dalla siccità, potrebbe comportare un deciso aumento dei flussi di immigrati che arriveranno in Europa da qui alla fine dell’anno.

La vicepresidente S&D Elena Valenciano dichiara:

L’allarme lanciato dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati è preoccupante. Al momento, 20 milioni di persone sono gravemente colpite dalla siccità in Nigeria, Somalia, Sud Sudan e Yemen, oltre ai 4,2 milioni di rifugiati. Solo in Sud Sudan, più di un milioni di persone sono sull’orlo della carestia, mentre in Etiopia tra il 50 e il 79 per cento dei bambini rifugiati che arrivano dalla Somalia stanno patendo la fame.

La siccità è causa di grave malnutrizione, che si accompagna al conflitto in Sud Sudan. E il collasso di queste economie sta portando all’insicurezza in Somalia e all’aumento degli sfollati interni. In questo contesto, si rischia un disastro umanitario in tutta la regione.

L’Unione europea e la comunità internazionale devono rafforzare urgentemente gli sforzi per evitare una nuova crisi umanitaria. Pertanto, chiediamo all’Ue e agli altri paesi donatori di aumentare i fondi per evitare l’imminente carestia.


Il presidente di GPF, l’eurodeputato S&D Enrique Guerrero Salom afferma:

Milioni di persone nel mondo stanno patendo la fame a causa della guerra, dei cambiamenti climatici e della povertà. In molti casi, tale condizione dura da anni e spinge tantissimi di loro a fuggire in cerca di cibo e sicurezza. La malnutrizione colpisce in particolare i cittadini, che hanno più bisogno di assistenza alimentare. La nostra immediata risposta richiede l’aumento degli sforzi e la consapevolezza di questa grave situazione. Non possiamo consentire che si ripeta quanto accaduto nel 2011, quando oltre 260mila persone sono morte nel Corno d’Africa a causa della carestia. E’ urgente che si faccia fronte alla carenza di fondi in modo da evitare una crisi umanitaria di tale portata.