In occasione della conferenza “Interferenze elettorali nell’Era digitale”, che si svolge a Bruxelles oggi e domani, i deputati S&D ribadiscono il loro appello per un'azione immediata contro la minaccia della manipolazione digitale del voto. Alla conferenza interverranno l'ex segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, i commissari Ue Mariya Gabriel, Julian King e Věra Jourová, nonché Bogusław Liberadzki, vicepresidente del Parlamento europeo e membro del gruppo S&D, e il fondatore di Avaaz Ricken Patel.

Il presidente del gruppo S&D Udo Bullmann dichiara:

“Apprezziamo il fatto che, grazie ai nostri ripetuti appelli degli ultimi mesi, la questione della potenziale manipolazione digitale delle elezioni europee sia oggi tra le priorità in agenda. Dobbiamo proteggere l'integrità delle elezioni dalle interferenze online. Se non lo faremo, la nostra democrazia sarà in gioco e con essa il nostro modo di vivere liberale. Tuttavia, il tempo stringe e dobbiamo assicurarci che ai discorsi seguano i fatti. Se vogliamo davvero fare la differenza, dobbiamo arrivare al nocciolo del problema, vale a dire gli algoritmi che sono in grado di leggere i nostri cittadini come libri aperti e possono quindi essere abusati per manipolarli diffondendo odio e menzogne.

“Il gruppo S&D chiede un’azione immediata da parte delle società che hanno costruito il loro modello di business basandosi su tali algoritmi, come Facebook. Il social network deve essere il primo a presentare proposte su come impedire esattamente le interferenze online alle prossime elezioni europee. Questo è quanto chiariamo in una risoluzione che abbiamo sollecitato e che sarà votata nella sessione plenaria della prossima settimana a Strasburgo.

“Un recente studio sulle elezioni svedesi condotto dalle università di Oxford e Lund ha dimostrato che il problema rimane estremamente attuale. Secondo quanto è emerso dallo studio, ogni tre link con hashtag politici condivisi dagli utenti svedesi dei social media almeno uno conteneva notizie spazzatura, il 20% delle quali proveniva da utenti stranieri.

“Facebook non può continuare ad arricchirsi con un modello di business che è stato e verrà nuovamente utilizzato in modo improprio per attaccare le nostre democrazie. Vedere che non c'è un solo rappresentante di Facebook che partecipa a questa conferenza oggi, fa luce sul fatto che siamo ancora lontani da una soluzione”.  

Per maggiori informazioni sulla conferenza:

 

https://ec.europa.eu/epsc/events/election-interference-digital-age-building-resilience-cyber-enabled-threats_en

 

Lo studio delle università di Oxford e Lund:

 

https://comprop.oii.ox.ac.uk/research/sweden-election/

 

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