Il gruppo S&D si congratula con i cittadini macedoni per aver votato a favore del cambio di nome del loro Paese nel referendum consultivo di oggi. Pur rammaricandosi per una affluenza inferiore al 50%, dovuta a diversi fattori, chiediamo all'opposizione di rispettare la volontà espressa della maggioranza degli elettori.

Il leader S&D Udo Bullmann ha dichiarato:

“Aspettavamo con grande impazienza il risultato del voto di oggi. Siamo felici di vedere che la maggioranza degli elettori abbia sostenuto l'accordo raggiunto a giugno dai primi ministri Zaev e Tsipras sul cambio del nome. Si tratta di un accordo storico che risolve una controversia lunga tre decenni tra due vicini e che apre le porte dell'Unione europea e della Nato per Skopje.

“Purtroppo, l'affluenza al referendum non ha raggiunto il 50%. Una campagna di disinformazione e manipolazioni senza precedenti hanno scoraggiato molte persone a partecipare alle urne. Alcuni pezzi dell’opposizione appartenente alla famiglia del Ppe e persino il presidente del Paese hanno boicottato il referendum, dimostrandosi un’altra volta per quello che sono, dei nazionalisti opportunisti e miopi. Il presidente Ivanov ha invitato i suoi compatrioti a non prendere parte alla decisione sul futuro del loro Paese.

“Siamo inoltre particolarmente preoccupati per le notizie sull’ingerenza russa nel processo elettorale. Centinaia di nuovi siti web che hanno avuto origine fuori dal Paese hanno esortato gli elettori a boicottare il referendum nelle settimane che hanno portato al voto. Tutti questi fatti devono essere verificati”.

 

Il portavoce S&D per gli affari esteri Knut Fleckenstein ha aggiunto:

“La maggioranza degli elettori macedoni che si sono recati alle urne ha dichiarato di volere un futuro europeo per il Paese. Mi congratulo con loro per la maturità e il senso di responsabilità civile. Il compromesso sul nome non è stato facile da accettare, ma questi cittadini sono pronti a porre fine a un conflitto duraturo e dannoso con la vicina Grecia. La loro scelta deve essere rispettata.

“Il referendum aveva un carattere consultivo e la parola definitiva è ora del Parlamento. Poiché la maggioranza si è dichiarata favorevole, invito tutti i partiti politici, in particolare quelli dell'opposizione, a trovare la via per continuare sulla strada tracciata dall'accordo sul nome di giugno con la Grecia”.

 

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