Oggi, i coordinatori della commissione Pesca hanno deciso a maggioranza (Ppe, Alde, Efdd e Verdi/Ale a favore, S&D e Ecr contrari) di estendere il termine ultimo per presentare obiezioni al regolamento delegato che stabilisce  un piano per lo scarto di alcune specie demersali nel Mare del Nord e nelle acque dell'Unione della divisione CIEM lla, che precisa i dettagli per l'attuazione dell'obbligo di sbarco, una delle pietre angolari della riforma della politica comune della pesca (PCP).

L'eurodeputata S&D  Ulrike Rodust, coordinatrice del gruppo per la commissione Pesca e relatrice del regolamento di base della riforma della PCP, condanna questa decisione perché priva i pescatori della sicurezza e della certezza giuridiche, e contrasta con gli obiettivi della riforma della PCP a danno delle risorse ittiche.
Il regolamento delegato è stato pubblicato il 22 ottobre 2015. Il Parlamento ha due mesi di tempo per sollevare obiezioni o per chiedere un'estensione del termine ultimo di altri due mesi.

Ulrike Rodust ha aggiunto:

“Critichiamo la commissione per aver presentato il regolamento delegato così tardi, dal momento che l'obbligo di sbarco si applicherà dall'1 gennaio 2016. Abbiamo detto molto chiaramente alla commissione che questo non può essere un metodo di lavoro tollerabile. L'estensione significherà per i pescatori incertezza giuridica per almeno altri due mesi. La decisione di oggi è stata presa senza fondati motivi e dimostra mancanza di responsabilità nei confronti dei pescatori e dei principi della riforma della PCP”.