Oggi, col voto sulle emissioni del settore navale in commissione ambiente, la lotta ai cambiamenti climatici segna un importante risultato. Grazie alla fermezza dei Socialisti e Democratici, è stata approvata una proposta con la quale le emissioni generate dal settore navale sono state incluse nel Sistema Ue di scambio delle emissioni (ETS), inviando così alla Commissione e al Consiglio il chiaro messaggio che non è più possibile rinviare l’inclusione del settore navale negli sforzi di riduzione delle emissioni da gas serra (GHG).

Jytte Guteland, negoziatrice S&D e coordinatrice in commissione ambiente, ha dichiarato:

“Il voto di oggi lancia un messaggio chiaro: dobbiamo creare un meccanismo d’incentivi e dei regolamenti che inseriscano il settore navale nel solco dell’obiettivo decarbonizzazione fissato per il 2050.

“Si stima che le emissioni marittime globali aumentino dal 50% al 250% entro il 2050, scenario incompatibile con gli obiettivi di neutralità climatica di lungo periodo.

“Vogliamo che il settore navale sia inserito nell’ETS per garantire il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni e per imputarne i costi ai responsabili, in linea col principio che chi inquina deve pagare.

“Il trasporto marittimo è anche fonte d’inquinamento dell’aria e la Commissione dovrebbe rivedere la legislazione in materia entro giugno 2021, avanzando proposte concrete per aggredire il problema delle emissioni inquinanti nell’aria derivanti dal settore navale.

“I proventi derivanti dall’ETS dovrebbero servire a istituire un Fondo per gli oceani per migliorare l’efficienza energetica, investire in tecnologia e infrastrutture per decarbonizzare il trasporto navale, e sviluppare nuovi combustibili sostenibili alternativi. Il fondo dovrebbe anche proteggere, ripristinare e gestire gli ecosistemi marini che subiscono l’impatto del riscaldamento globale”.

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