Oggi, il Parlamento europeo ha valutato le riforme attuate dall'Ucraina nel quadro del suo Accordo di associazione con l'Ue, l'accordo più ambizioso che l'Ue abbia mai avuto finora con qualsiasi Paese. I Socialisti e Democratici riconoscono che l'Ucraina ha approvato molte importanti riforme nonostante le circostanze molto difficili, vale a dire l'occupazione della Crimea, l'aggressione russa nella parte orientale dell'Ucraina e ora nel Mar d'Azov. Ciononostante, incoraggiamo le autorità ucraine a fare di più, specialmente nella lotta alla corruzione e nel miglioramento delle condizioni di vita di tutti i cittadini.

Tonino Picula, eurodeputato e relatore ombra S&D sull'Accordo di associazione Ue-Ucraina, afferma:

“Non c'è dubbio che nonostante la difficile situazione sul fronte della sicurezza, l'Ucraina stia facendo progressi. Tuttavia, la relazione del Parlamento europeo riconosce giustamente molte carenze che gravano sull'odierna Ucraina. La lotta alla corruzione a tutti i livelli, le riforme che consolidano la democrazia, la de-oligarchizzazione e la lotta contro le forze estremiste di estrema destra dovrebbero essere prioritarie. Vorremmo anche che le riforme portino più frutti ai cittadini comuni, e che si migliorino le condizioni sociali ed economiche per tutti, compresa la comunità Rom. Queste riforme non dovrebbero essere rallentate o fermate con la scusa di minacce alla parte orientale del Paese.

“Il giorno in cui è stato assegnato a Oleg Sentsov, regista ucraino, il Premio Sakharov per il 2018, il gruppo S&D chiede ancora una volta il suo rilascio immediato. Condannato a 20 anni di prigione in Russia per accuse di terrorismo assurde, Sentsov è un prigioniero politico, che non avrebbe mai dovuto trascorrere un solo giorno in prigione”.

Victor Boştinaru, vicepresidente S&D per gli affari esteri, aggiunge:

“L'Ucraina è un partner fondamentale per l'Ue e vogliamo che il suo percorso di riforme sia ulteriormente accelerato. Tuttavia, sappiamo quanto sia difficile concentrarsi sulle riforme quando devi difenderti da tutte le parti. La nuova e deliberata aggressione russa, questa volta nello stretto di Kerch, è un'altra violenta violazione del diritto internazionale, su cui questo rapporto non può tacere. Condanniamo nei termini più forti il tentativo russo di mettere le acque russe del Mar Nero, del Mar d'Azov e dello Stretto di Kerch sotto il dominio militare del Cremlino. Speriamo anche che gli sforzi diplomatici mediati dall'Ue possano portare a risultati con il ripristino della libera navigazione nello Stretto di Kerch e nel Mare di Azov, e con il ritorno a casa dei prigionieri di guerra ucraini detenuti illegalmente dalla Russia, oltre alle navi sequestrate. Se non sarà cosi’, non vediamo alternative ad avviare nuove sanzioni mirate”.

 

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