Dopo mesi di lavoro e negoziati, il report di Guillaume Balas sulla lotta al dumping sociale nell'Unione europea è stato adottato dal Parlamento europeo a larga maggioranza.

L'eurodeputata S&D Guillaume Balas ha espresso la sua soddisfazione:

"Questo voto rappresenta un passo concreto in avanti berso una Europa della coesione sociale, un baluardo essenziale contro la deregolamentazione del mercato, che mette lavoratori e stati uno contro l'altro.

"Questo risultato è stato raggiunto grazie al sostehne della maggioranza dei deputati progressisti, in particolare lavorando insieme alla sinistra. Il Parlamento si è espresso a nome dei cttadini europei e ha confermato il proprio impegno verso il progresso sociale. Adesso, chiediamo alla Commissione e ai capi di Stato di fare tutti gli sforzi necessari per rendere cio' realtà”.

La portavoce del gruppo S&D su occupazione e affari sociali, Jutta Steinruck aggiunge:

"Oggi abbiamo vinto una importante battaglia per proteggere i lavoratori di tutta Europa contro lo sfruttamento, la discriminazione e l'abuso di cui soffrono a causa di aziende senza scrupoli e della mancanza di un'adeguata legislazione sul lavoro a livello europeo. Oggi, abbiamo detto alla Commissione europea e agli Stati membri dell'Ue che è tempo di agire e porre fine al social dumping.
“Gli eurodeputati S&D sono stati in prima linea al Parlamento europeo insistendo sulla necessità di agire per garantire che ogni lavoratore dell'Unione europea possa avere accesso a una occupazione decente con un salario adeguato. Adesso, spetta alla Commissione e agli Stati membri agire. Questo report mostra il nostro impegno contro le pratiche di dumping sociale e garantisce che tutti i lavoratori in Europa godano di alti livelli di protezione sociale e di diritti”.

Le proposte specifiche adottate dal Parlamento europeo includono:

• la fine alle cosiddette 'letter-box company' attraverso la garanzia che le imprese registrate in uno Stato membro dell'Ue siano effettivamente attive in quello Stato.
• una blacklist delle società – comprese le 'letter-box company' – che hanno commesso gravi violazioni della normativa sociale nelle pratiche aziendali.
• L'accesso agli appalti pubblici, ai sussidi statali e ai fondi Ue deve essere sospeso per un determinato periodo.
• Un'agenzia europea del trasporto su strada che vigili sul rispetto delle regole.
• Un salario minimo che sia il 60% della media degli stipendi degli Stati membri dell'Ue.
• L'estensione della responsabilità congiunta e solidale ai subappalti.
• L'opzione per le autorità responsabili di sospendere la fornitura di servizi in caso di gravi violazioni della normativa sui lavoratori distaccati.
• Un registro europeo per le dichiarazioni sul personale distaccato che consenta la consultazione e il coordinamento tra gli Stati membri.
• La Commissione dovrebbe valutare l'impatto delle differenze tra i contributi sociali di datori e impiegati in tutti gli Stati membri Ue.
• Combattere il falso auto-impiego con misure connesse alle raccomandazioni della convenzione ILO.
• Considerare nuove proposte per rivedere la diretta sui lavoratori distaccati.