Dopo la dichiarazione della Commissione europea sulle proposte per per un nuovo quadro di partenariato sulle migrazioni, incentrato sull'integrazione della politica dell'Ue in tema di migrazioni e teso ad affrontare le cause profonde delle migrazioni dall'Africa, il presidente del gruppo S&D Gianni Pittella ha detto:

“Siamo a un punto di svolta, poiché per la prima volta l'Europa si sta rendendo conto della necessità di mettere l'Africa al centro della strategia dell'Ue, sia nel breve che nel lungo periodo. Lo abbiamo chiesto più volte negli ultimi anni. Abbiamo bisogno di misure per stabilizzare i flussi di rifugiati verso l'Europa e di investimenti nelle regioni da cui questi provengono. Questo permetterà di stimolarne le economie e di affrontare le ragioni di fondo che portano le persone a fuggire: guerre, violenza, povertà e sfruttamento.

“Come ha sottolineato il governo italiano, i paesi africani devono essere trattati come autentici partner, non come semplici passivi beneficiari di aiuti economici. Non si tratta solamente di risolvere la crisi dei rifugiati, l'Africa è un partner essenziale in molte delle sfide comuni che abbiamo di fronte, dal contrasto al cambiamento climatico agli stimoli alla crescita e allo sviluppo. Il nostro nuovo approccio deve riflettere questo: non più 'per l'Africa', ma 'con l'Africa'.

“Accogliamo con estremo favore i piani coerenti e specifici per le relazioni con 16 diversi Stati africani. Questo permetterà di mettere insieme una serie di strumenti di diversi settori politici e creerà un piano globale per ogni diverso paese. Partner diversi affrontano sfide diverse, ed è fondamentale che questo venga riconosciuto.

“Rimangono grandi interrogativi su come la Commissione europea metterà in pratica questi piani e se tutti gli Stati membri dimostreranno responsabilità nel contribuire al piano di investimenti dell'Africa. Occorrono piani chiari sul funzionamento degli strumenti finanziari necessari e sulla provenienza dei finanziamenti.

“E' necessario che i 28 Stati membri si rendano conto che la crescita e lo sviluppo in Africa sono essenziali per risolvere i problemi di breve periodo in Europa e per i reciproci interessi di lungo periodo”.