I Socialisti e Democratici chiedono alla Commissione europea di approvare le raccomandazioni formulate in una relazione del gruppo di esperti di alto livello sulla finanza sostenibile. Se l'Unione europea intende seriamente raggiungere gli obiettivi climatici della Cop21 e gestire con successo la transizione verso una società a basse emissioni di carbonio, gli investimenti nello sviluppo sostenibile devono essere intensificati considerevolmente.

Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI), che canalizza un terzo dei suoi 250 miliardi di euro di fondi in energia, ambiente ed efficienza delle risorse, rappresenta in tal senso un modello di successo.

Dato che sarà necessario un cospicuo finanziamento aggiuntivo con capitali privati per mettere l'Europa sulla strada dello sviluppo sostenibile, occorre trasformare attraverso delle modifiche normative l’attuale sistema finanziario. L'invito del gruppo S&D arriva in vista del piano d'azione della Commissione in materia di finanza sostenibile il cui lancio è previsto per marzo.


Il leader pro-tempore del gruppo S&D, Udo Bullmann dichiara: 

“Guidare l'Unione europea lungo un percorso di sviluppo sostenibile rappresenta una grande sfida, non da ultimo dal punto di vista finanziario. Secondo le stime della Commissione, sono necessari ulteriori investimenti di 180 miliardi di euro all’anno per raggiungere gli obiettivi climatici dell'Ue. Se l'Ue è seriamente intenzionata a realizzare i suoi obiettivi climatici e gestire con successo la transizione verso una società a basse emissioni di carbonio, incentivare gli investimenti sostenibili deve essere una priorità per il nostro sistema finanziario.

"Con la sua relazione, il gruppo di esperti di alto livello sulla finanza sostenibile ha fornito indicazioni cruciali su come gestire queste sfide. Le raccomandazioni del rapporto offrono una guida pratica per integrare la questione di un'economia e una società europee sostenibili nei settori più rilevanti della politica e della regolamentazione, dalla regolamentazione finanziaria alla standardizzazione e al finanziamento delle infrastrutture. Se i leader europei vogliono rispettare gli impegni assunti con l'accordo Cop 21 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, devono agire su queste proposte senza alcun ritardo. Il gruppo S&D farà pressioni su questo programma. Siamo pronti a lottare contro tutti i tentativi di annacquare questo sforzo, che è fondamentale per salvaguardare il nostro futuro comune”.


Pervenche Berès, eurodeputata e portavoce S&D per gli affari economici e monetari, afferma
:

“Per il gruppo S&D, questo rapporto arriva nei giorni in cui stiamo lanciando la strategia ‘Verso un futuro europeo di benessere equo e sostenibile per tutti’. Ci impegneremo pienamente per garantire che lo sviluppo sostenibile entri finalmente nella logica degli attori dei mercati finanziari.

“La transizione verso un'economia decarbonizzata dipenderà molto dalle nuove forme di finanziamento. Pertanto, sosteniamo lo sviluppo di standard ufficiali per i cosiddetti ‘green bond’, nonché la creazione di un'etichetta europea per le obbligazioni ecologiche.

“Le raccomandazioni formulate nella relazione saranno anche determinanti per il nostro lavoro sulla riforma delle autorità europee di vigilanza. Dobbiamo garantire che le autorità di vigilanza dell'Ue siano in grado di valutare i rischi relativi agli ESG e monitorare l'utilizzo dei criteri di sostenibilità da parte delle istituzioni finanziarie. Ciò richiederà che si chiarisca meglio il loro mandato e che vengano finanziate con le risorse corrispondenti”.


Paul Tang, eurodeputato S&D e responsabile per la relazione parlamento sula finanza sostenibile, aggiunge: 

“Il rapporto del gruppo di esperti di alto livello è un passo fondamentale per affrontare l'enorme sfida che ci attende: fare lavorare il denaro al servizio di una società più giusta e sostenibile. Nel suo piano d'azione che lancerà a marzo, la Commissione dovrebbe accogliere queste raccomandazioni.

“Le istituzioni finanziarie hanno ancora miliardi di esposizioni in attività non sostenibili, compresi i combustibili fossili. Allo stesso tempo, come suggerisce la relazione, sono necessari almeno 180 miliardi di euro di investimenti supplementari per affrontare le nostre principali sfide in materia di sostenibilità. Ci vorrà uno sforzo enorme per passare dalle parole. Il gruppo di esperti di alto livello realizza e formula alcune raccomandazioni chiave, tra cui una tassonomia della sostenibilità dell'Ue e una revisione omnibus* sui criteri ambientali, sociali e governativi per gli investitori. Allo stesso tempo, la relazione riconosce la necessità di affrontare le attività non recuperabili e di evitare nuove bolle. Ma su questo punto importante è necessario un maggiore senso di urgenza: dobbiamo trovare i modi per includere i rischi dei ‘borwn asset’”.

 

* un revisione mirata su diversi documenti

Eurodeputati coinvolti
Coordinatore
Germania
Membro
Paesi Bassi