Parlando in vista della discussione nella seduta plenaria di Strasburgo sulla strategia dell'Ue per i Balcani occidentali e sulla proposta della Commissione per l'adesione di sei paesi dei Balcani occidentali, Victor Boştinaru, vicepresidente S&D e responsabile per i Balcani occidentali, ha dichiarato:

“Accogliamo con favore la strategia dell'Ue per i Balcani occidentali. I Balcani occidentali sono fondamentali per la stabilità e la sicurezza dell'Ue e dei suoi cittadini. Stiamo affrontando sfide comuni come migrazione, radicalizzazione e terrorismo. Non possiamo rischiare di perdere questa occasione e dobbiamo unirci per trovare risposte e soluzioni comuni a questi problemi. L'integrazione europea dei Balcani occidentali è nell'interesse di entrambe le parti. Questo è il motivo per cui il gruppo S&D ha sempre promosso l'allargamento come strumento di successo della politica estera dell'Ue.

“Ma le belle parole non bastano e vanno accompagnate da iniziative concrete, programmi e investimenti nella regione. La nostra Unione ha un ruolo importante da svolgere nel promuovere la coesione e il dialogo regionali per eliminare le tensioni interne e bilaterali. Il fantasma del nazionalismo è il peggior nemico per i Balcani occidentali. La risoluzione di questioni bilaterali e il raggiungimento della riconciliazione regionale e di buone relazioni di vicinato sono fondamentali per la pace e la prosperità e, quindi, per il futuro europeo per l'intera regione dei Balcani occidentali”.

Knut Fleckenstein, eurodeputato e portavoce S&D per gli affari esteri, aggiunge:

“La futura Ue sarà un'Europa allargata con i Balcani occidentali. La strategia di allargamento dell'Ue deve essere parte integrante del pensiero strategico dell'Ue sul proprio futuro. L'allargamento richiede riforme dai paesi candidati, ma anche la preparazione dalla stessa Ue. Solo una preparazione interna tempestiva per l'adesione di nuovi membri può garantire che l'Ue e le sue istituzioni continuino a funzionare e che le preoccupazioni dei cittadini siano affrontate correttamente.

“La data presentata dalla Commissione per l'adesione all'Unione europea di Serbia e Montenegro, ossia entro il 2025, è ambiziosa ed è sicuramente un forte incentivo per le riforme. Dovrebbero essere aperti quanto prima più capitoli negoziali, in particolare sullo stato di diritto. Se l'Unione vuole essere credibile, deve avviare i negoziati con l'Albania e la Macedonia già quest'anno.

“Il gruppo dei Socialisti e Democratici è sempre stato un convinto sostenitore dell'adesione all'Ue dei paesi dei Balcani occidentali. Continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri partner nei Balcani occidentali. L’adesione all'Ue non è una ricompensa per questo o quel governo. Per questo, continueremo a lavorare con governi, parlamenti e società civile”.

La vicepresidente S&D Tanja Fajon aggiunge:   

“La strategia parla chiaro: l’Ue vuole che i Balcani occidentali siano parte della stessa famiglia di valori, di una storia condivisa, di un futuro comune. Dopo le promesse fatte a Salonicco 15 anni fa, l'Unione europea si è fortemente impegnato e ha incoraggiato l’adesione dei sei paesi dei Balcani occidentali. Questo pone grandi responsabilità nelle mani dei leader dei Balcani occidentali, che sono chiamati a cogliere questa opportunità storica, a fare le riforme necessarie e a rendere i loro paesi più prosperi per i loro cittadini.

“L'allargamento non riguarda un processo tecnico o solo un negoziato, si tratta di valori. Come slovena, forte sostenitrice dell'allargamento dell'Unione e amica dei Balcani occidentali, non vedo l'ora di vedere i nostri vicini entrare nella casa europea, una volta che siano consolidate le loro democrazie, che sia sradicata la corruzione, che l'indipendenza dei media sia assicurata e che le persone, specialmente i giovani, abbiano una prospettiva credibile per il futuro”.