Il gruppo S&D condanna con estrema durezza la decisione del parlamento ungherese di detenere i richiedenti asilo al confine meridionale del Paese in campi costruiti con container riconvertiti da pezzi di navi. Con questa norma, saranno detenuti automaticamente tutti i richiedenti asilo che stanno arrivando in Ungheria, cosi’ come quelli già presenti nel Paese, per tutto il periodo necessario alla valutazione della loro richiesta. Una decisione, secondo gli eurodeputati S&D, scioccante, disumana e in aperta violazione del diritto Ue e di quello internazionale.

La vicepresidente S&D Tanja Fajon dichiara:

“La decisione del parlamento ungherese di detenere automaticamente tutti i richiedenti asilo è disumana e pericolosa. Oltre alle sofferenze già patite, le persone che sono fuggite dalla guerra verranno adesso intrappolate in villaggi-container chiusi col filo spinato. Questa forma di detenzione va contro i diritti fondamentali e i valori Ue. E’ anche una violazione del diritto europeo e di quello internazionale. Inoltre, queste misure provocheranno danni fisici e psicologici a bambini, donne e uomini che vivranno in questi campi posizionati nella cosiddetta ‘Zona di transito’. Tutto cio’ è intollerabile”.

Il vicepresidente S&D Péter Niedermüller aggiunge:

“La detenzione forzata di rifugiati non è solo disumana e in violazione del diritto all’asilo e della dignità umana, ma anche in chiara contraddizione con i valori europei e la politica comune d’asilo dell’Unione europea. E’ un obbligo morale e politico del gruppo S&D quello di opporsi con forza e condannare questa legge crudele e insensata. La questione è quanto ancora la Commissione europea resterà in silenzio dinanzi alle ripetute e coscienti azioni di un governo di uno Stato membro che sta coprendo di fango i valori su cui la stessa Ue è costruita”.

Nota per la stampa

L’Ungheria ha garantito l’asilo solo a 425 persone dei 29.432 richiedenti nel 2016. Il Paese ha anche rifiutato di ricollocare i richiedenti asilo previsti dalle quote obbligatorie per singolo Stato membro. Un rifiuto deciso a seguito del referendum dello scorso ottobre in cui la maggioranza degli ungheresi si è espressa contro la condivisione di 160mila richiedenti asilo tra i 28 paesi Ue.

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