I leader del gruppo S&D accolgono con favore il fatto che il referendum per modificare la definizione di matrimonio nella Costituzione rumena non abbia ottenuto il quorum. Il referendum proponeva di cambiare la definizione di matrimonio, passando dall’attuale e neutrale unione di due “coniugi” a quella di unione tra un uomo e una donna.

Per raggiungere il quorum serviva almeno il 30% di elettori alle urne, ma secondo gli exit polls solo il 19,5% dei rumeni è andato a votare, rendendo di fatto nulla la consultazione.

 

Il presidente del gruppo S&D Udo Bullmann dichiara:

“Questo risultato dimostra che la stragrande maggioranza della popolazione rumena non ha alcun interesse a vedere il Paese che discrimina le coppie dello stesso sesso. La modifica proposta alla Costituzione sarebbe stata un passo indietro chiaro per i diritti LGBTI e siamo lieti che questa intollerante idea di famiglia non abbia ricevuto il sostegno dei cittadini rumeni. Ciò che dovrebbe importare in un matrimonio è chi ami, non di quale genere sono.

“Il nostro gruppo è sempre stato in prima linea nella lotta per i diritti LGBTI e daremo battaglia ogniqualvolta li vedremo minacciati. Speriamo che il governo rumeno ascolterà gli elettori e si concentrerà sulle questioni che a essi stanno più a cuore. Incoraggiamo inoltre il governo a presentare la bozza di partnership civile in preparazione.

“Abbiamo a lungo sostenuto che tutti gli Stati membri dell'Ue devono riconoscere le unioni civili e i matrimoni omosessuali, in modo che lo status e i diritti di tutti i cittadini siano protetti quando si trasferiscono in un altro Paese dell'Ue. Questa lacuna è un chiaro ostacolo alla libera circolazione delle persone che l'Ue ha il dovere di affrontare”.

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Germania