Il Parlamento europeo ha approvato una relazione del Gruppo S&D volta a emendare temporaneamente i requisiti patrimoniali obbligatori (CRR, Capital Requirements Regulation) per restituire una risposta all’impatto economico della pandemia COVID-19. Il “CRR Quick Fix” è uno strumento con il quale si consente alle banche di concedere prestiti all’economia reale per soddisfare l’urgente bisogno di liquidità delle imprese, andando temporaneamente in deroga sui requisiti patrimoniali stabiliti di norma. Il testo approvato rappresenta l’accordo finale e si ritiene che il nuovo regolamento possa entrare in vigore per la fine di giugno 2020.

Jonás Fernández, portavoce S&D per gli affari economici e monetari, e autore della relazione, ha dichiarato:

“Le piccole e medie imprese e le famiglie, duramente colpite dal lockdown imposto dal virus, sono alla disperata ricerca di capitali. Con le nuove regole adottate oggi, le banche potranno prendere iniziative per iniettare più denaro nell’economia reale. Grazie alle severe norme poste in essere dal Parlamento europeo in seguito all’ultima crisi finanziaria, le banche ora sono più resilienti e meglio capitalizzate, cosicché sono nella condizione e hanno il dovere di giocare un ruolo attivo nel processo di ripresa. Attraverso la modifica delle regole procicliche, le banche saranno spinte ad utilizzare le riserve di capitale accantonate per aumentare la propria capacità di prestare denaro. I filtri prudenziali introdotti di recente, ridurranno le pressioni del mercato sui debiti pubblici, in un momento in cui i Paesi sono costretti a raccogliere fondi per sostenere le proprie industrie e i cittadini in difficoltà. Rendere più attraenti i prestiti di denaro alle PMI e i progetti infrastrutturali non ci aiuterà solo ad uscire dalla crisi, ma anche a costruire un futuro sostenibile così come stabilito nel New Green Deal europeo.

“Sono orgoglioso del fatto che, nei negoziati con gli stati membri, siamo riusciti a produrre un testo equilibrato che dia risposte alle esigenze delle PMI e dei cittadini. Contro ogni pronostico, potremmo persino guadagnare centimetri nell’intento di vietare la distribuzione dei dividendi in momenti di crisi o difficoltà economica. Abbiamo introdotto un mandato chiaro per i supervisori competenti, affinché facciano pieno uso dei propri poteri, compreso il divieto sui dividendi, i bonus e sul buyback azionario. La Commissione dovrà anche relazionare al Parlamento sull’efficacia del sistema attuale e, dove necessario, garantire maggiore poteri alle autorità. Abbiamo il dovere di garantire che i soldi resi disponibili da questo temporaneo alleggerimento dei requisiti patrimoniali, non finiscano nelle tasche degli investitori, ma arrivino alle PMI, alle autorità pubbliche e alle famiglie”.

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