Oggi la commissione per gli affari economici del Parlamento europeo ha votato su diversi fascicoli fiscali di importanza strategica per il futuro dell’imposizione fiscale nell’UE, tra cui la relazione sulla politica fiscale in tempi di crisi. In questa relazione siamo riusciti a ottenere due punti importanti: chiediamo alla Commissione di esaminare l’estensione della tassa sugli extraprofitti ad altri settori che traggono profitto dalle crisi e di sostenere i paesi che intendono tassare il capitale in modo più equo.

Questi punti sono importanti anche nel contesto del dibattito sul futuro della politica fiscale nell’UE che si svolge oggi e mercoledì in occasione del Simposio fiscale dell’UE. L’evento è ospitato dal Parlamento europeo e dalla Commissione europea, con la partecipazione dei nostri eurodeputati S&D Aurore Lalucq, Evelyn Regner e Paul Tang.

L’eurodeputato Jonás Fernández, portavoce S&D per gli affari economici e monetari, ha dichiarato:

“Oggi siamo riusciti a respingere i continui tentativi dei conservatori di ostacolare la giustizia fiscale. Un’imposizione fiscale più equa è fondamentale per garantire un futuro giusto per tutti. Questo è ciò che chiedono gli europei: correggere un sistema ingiusto in cui le persone normali pagano le tasse, mentre i più potenti e i più ricchi si rifiutano di rispettare le regole e spesso pagano poche o nessuna tassa.

“L’attenzione di questa settimana sulla politica fiscale deve servire a ricordare che l’UE deve rafforzare ulteriormente la giustizia fiscale con tutti i mezzi possibili. L’arsenale per lottare per una maggiore equità nella politica fiscale deve includere l’estensione della tassa sugli extraprofitti a più settori e un’imposta minima UE sulle plusvalenze.”

L’eurodeputata Aurore Lalucq, portavoce S&D in materia di tassazione, ha aggiunto:

“Si tratta di un’importante vittoria per la giustizia fiscale. Per garantire un ruolo efficiente dell’imposizione fiscale in tempi di crisi, dobbiamo estendere l’imposta sugli extraprofitti ad altri settori che traggono profitto dalle crisi. A livello europeo, i paesi hanno finora concordato solo un contributo di solidarietà temporaneo derivante dai profitti in eccesso delle società energetiche. Dobbiamo andare oltre e deploriamo la riluttanza del Partito popolare europeo a fare ciò che è giusto e ragionevole.”

“Purtroppo, abbiamo osservato lo stesso atteggiamento deleterio da parte dei conservatori sulla questione della tassazione del capitale. Continuano a bloccare la richiesta di un’imposta minima sulle plusvalenze a livello europeo, che invertirebbe la tendenza a ridurre le tasse di chi guadagna di più e aiuterebbe a prevenire il trasferimento delle ricchezze e l’elusione fiscale in tutta l’UE. Si oppongono persino all’emanazione di linee guida su questo tema per gli Stati membri volenterosi, il che è ridicolo.”

“L’urgenza di questo problema è stata evidenziata anche nella Relazione sull’evasione fiscale globale pubblicata ieri dall’Osservatorio fiscale dell’UE. Il documento ha messo in luce ancora una volta un’acuta mancanza di sforzi per rispondere a una marcata lacuna nel campo della tassazione dei capitali. Il minimo indispensabile dovrebbe essere garantire una tassazione più equa delle plusvalenze, che chiediamo da tempo.”

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