Oggi la commissione affari economici e monetari ha adottato una relazione sulla tassazione digitale, che per la prima volta appoggia la richiesta per un’aliquota fiscale minima effettiva per le società, intavolata da tempo dal Gruppo S&D. I Socialisti e Democratici giocano un ruolo trainante nella lotta per la giustizia fiscale e continuano a lavorare per norme fiscali volte a garantire che tutti versino la propria giusta quota di contributi fiscali, anche nell’ambito dei negoziati dell’OCSE.

Nell’intervento che ha seguito il voto, Niels Fuglsang, eurodeputato S&D responsabile per la tassazione digitale, ha dichiarato:

“Oggi, per la prima volta, una coalizione trasversale ai partiti ha sostenuto la nostra richiesta per un’aliquota fiscale minima effettiva per le società, che rappresenterebbe una vera svolta per porre un freno alla concorrenza fiscale e centrare l’obiettivo della giustizia fiscale. In anni recenti, le aliquote effettive dei colossi del settore tecnologico sono calate drasticamente, attestandosi attorno al 9,5%, mentre le PMI nell’Ue pagano circa il 23%. Non è ammissibile che ai cittadini contribuenti si lasci da pagare il conto delle ricche e potenti società tecnologiche. Oggi, il Parlamento europeo parla con un’unica voce per difendere e sostenere un’ambiziosa riforma internazionale della tassazione fiscale, dal momento che i Paesi Ue non sono riusciti a raggiungere una linea condivisa per difendere gli interessi dell’Ue”.

Aurore Lalucq, eurodeputata S&D e portavoce in materia fiscale, ha aggiunto:

“I Socialisti e Democratici stanno spingendo per un’aliquota minima effettiva del 18% per porre un limite alla concorrenza fiscale. Dato che la creazione di valore digitale non richiede la presenza fisica, un principio contenuto e sul quale si basano le nostre leggi attuali, un’aliquota minima effettiva sarà un grande passo avanti nella gestione della digitalizzazione dell’economia.

“Una cosa però è chiara: noi vogliamo una soluzione a livello G20 e OCSE, ma se ciò non fosse possibile e non si riuscisse a raggiungere un’intesa internazionale, l’Ue deve essere pronta a muoversi da sola. I nostri cittadini chiedono a gran voce giustizia fiscale. I Socialisti e Democratici difendono la proposta per un’imposta digitale, che rappresenterebbe una risorsa propria dell’Unione e contribuirebbe a finanziare la ripresa post COVID 19 nella cornice del Next Generation EU”.

Note:

Le riforme in atto a livello del G20 e dell’OCSE, intendono regolare dove e quanto le società pagano le imposte, portare le normative fiscali nell’era digitale, limitare la concorrenza fiscale e garantire parità di condizioni tra le imprese e gli stati.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Francia
Membro
Danimarca
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