Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno raggiunto un importante accordo per favorire i viaggi in tempo utile per l’estate.

Guidati dall’eurodeputato S&D Juan Fernando López Aguilar, i negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio su un certificato comune a livello Ue che dimostrerà se una persona è stata vaccinata contro il COVID, se ha effettuato un tampone risultato negativo o abbia già contratto e superato il virus.

L’accordo impegna i governi Ue a prevedere l’entrata in vigore dei certificati a partire dal mese di luglio e ad alleggerire le restrizioni per i cittadini. Nei negoziati, l’insistenza del Parlamento per tamponi accessibili a tutti, si è tradotta in altri cento milioni di euro per finanziare i test.

L’accordo sarà posto al voto in commissione libertà civili, giustizia e affari interni il prossimo mercoledì 25 maggio, con lo sguardo già rivolto al voto in plenaria nella prima decade di giugno.

Juan Fernando López Aguilar, negoziatore del Parlamento europeo sui certificati, ha dichiarato:

“Oggi abbiamo raggiunto un accordo importante sui certificati Ue COVID-19, che renderà più semplice per i cittadini viaggiare nell’Ue. Dopo un periodo di risposte e iniziative frammentate dei governi nazionali, l’area Schengen e la libertà di circolazione hanno sofferto come mai prima d’ora: questa era la nostra occasione per ripristinare uno dei capisaldi dell’Unione europea. Apprezziamo l’impegno assunto dai governi nazionali nel restituire piena facoltà di movimento grazie ai nuovi certificati Ue.

“Con la strategia vaccinale e il piano di ripresa, l’Ue ha affrontato la pandemia COVID-19 con un approccio coordinato e soluzioni di respiro europeo, e noi abbiamo intrapreso questi negoziati con lo stesso spirito. Negoziati non facili, ma nei quali abbiamo fatto tutto il possibile per arrivare a un accordo in tempo per la stagione estiva. Nel dialogo costante intrattenuto con la Commissione e il Consiglio, abbiamo trasmesso i timori e le preoccupazioni che intercettavamo ogni giorno dalle persone che siamo chiamati a rappresentare: restrizioni infondate negli stati membri complicano le possibilità di viaggio e spostamento, mentre il costo dei test molecolari PCR può rendere oneroso viaggiare a molti cittadini. L’effetto delle restrizioni sui viaggi è stato devastante per molte persone che vivono di turismo. È chiaro che senza libertà di movimento non ci sarà alcuna ripresa.

“Dopo diverse tornate di negoziati, per l’Ue oggi era fondamentale trovare un compromesso. Desideriamo vedere maggior impegno dai governi nazionali sui costi dei tamponi e un approccio più coordinato per porre fine alle restrizioni per l’utenza: i certificati rappresentano un punto di partenza cruciale affinché tutti possano tornare a viaggiare liberamente nell’Ue. L’impegno di altri cento milioni di euro per finanziare i test, sarà di grande aiuto per dare uno schiaffo alla pandemia”.

Birgit Sippel, portavoce S&D su giustizia e affari interni, ha aggiunto:

“Dopo intensi e complessi negoziati, le istituzioni Ue hanno trovato tempestivamente un compromesso sui certificati COVID-19. Il Parlamento ha chiesto con decisione che gli stati membri finalmente si coordinino fra loro sulle restrizioni di viaggio, per risolvere la situazione convulsa e frammentata che ha caratterizzato gli scorsi mesi.

“Sono quindi lieta che il Parlamento sia riuscito ad avere ragione di alcuni punti che ritenevamo essenziali: i certificati porteranno un vero valore aggiunto. Per i possessori di certificato, gli stati membri inizieranno a rimuovere le restrizioni di viaggio come l’obbligo di quarantena, sempre che la situazione epidemiologica lo permetta.

“Nei negoziati siamo riusciti anche a prevedere miglioramenti significativi in materia di protezione dei dati, di minimizzazione dei dati per l’accesso ai certificati e una validità di dodici mesi. Ciò significa che un’estensione della validità è comunque possibile, ma solo in seguito a una discussione pubblica e la collaborazione col legislatore.

“Per i certificati, gli stati membri accetteranno tutti i vaccini approvati dall’EMA. I certificati sui quali figurino vaccini non ancora approvati dall’EMA potranno essere emessi e accettati dagli stati membri su base volontaria.

“Sfortunatamente, i rimborsi per i test COVID-19 sono stati bloccati dagli stati membri, ma la Commissione metterà sul piatto altri cento milioni per garantire test rapidi a condizioni favorevoli.

“Coi certificati abbiamo definito la cornice legale per favorire gradualmente un ritorno alla libertà di viaggio e movimento in vista della stagione estiva. Ora sta agli stati membri fare buon uso di questi nuovi strumenti”. 

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