Il Gruppo S&D al Parlamento europeo accoglie con soddisfazione la nuova strategia per l’uguaglianza LGBTI+ presentata oggi dalla Commissaria per l’uguaglianza Helena Dalli. La strategia della Commissione risponde alle annose richieste del Gruppo S&D per un nuovo approccio alla lotta alla discriminazione, la promozione dei diritti fondamentali e la protezione delle persone LGBTI+ nell’Ue.

La prima strategia per l’uguaglianza LGBTI+ giunge in un momento in cui i diritti delle persone LGBTI+ sono sotto l’attacco di vari governi, che stanno usando la pandemia COVID-19 come mezzo e pretesto per soffocare l’opposizione e le proteste, avanzando proposte legislative discriminatorie e crudeli.

Marc Angel, eurodeputato S&D e co-presidente dell’intergruppo LGBTI del Parlamento europeo, ha dichiarato:

“Diamo il benvenuto alla nuova strategia per l’uguaglianza LGBTI+ e desideriamo esprimere il nostro apprezzamento per l’impegno personale profuso dalla Commissaria Dalli nella lotta alla LGBTI-fobia e alla discriminazione in Europa. Dobbiamo disporre di quanti più strumenti possibile per combattere le discriminazioni che le comunità LGBTI+ sono ancora costrette a subire nei contesti di lavoro, di educazione e nell’accesso alla sanità. La nuova strategia per l’uguaglianza arriva al momento giusto, perché il COVID-19 colpisce più duramente alcune persone rispetto ad altre. Le famiglie arcobaleno devono spesso lottare per ottenere certificati e documenti che le riconoscano legalmente in diversi stati. Le misure restrittive in atto, con limitazioni sulla possibilità di abbandonare l’ambiente domestico, hanno un impatto sproporzionato sulle persone LGBTI+ in fatto di violenze domestiche o problemi di salute mentale. Il rifiuto da parte della famiglia, di cui hanno esperienza molti giovani della comunità LGBTI+ in Europa, porta molti di loro a diventare senzatetto o comunque a lasciare la casa familiare, che potrebbe essere per loro uno dei pochi posti sicuri”.

Kati Piri, europarlamentare e vicepresidente S&D responsabile per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ha dichiarato:

“La crescita dei crimini d’odio in alcuni stati membri, in cui i governi nazionali stanno attaccando e discriminando apertamente la comunità LGBTI+, è una situazione esecrabile ed è la prova di quanto sia necessaria una strategia per l’uguaglianza LGBTI+. In Ungheria il governo sta usando il COVID-19 come copertura per intaccare i diritti fondamentali e i diritti LGBTI+. A partire dai piani per limitare le adozioni solo alle coppie sposate o a singoli individui in possesso di uno speciale permesso del ministero, Viktor Orban sta adottando misure subdole e inaccettabili per bandire le adozioni gay, in un momento in cui qualsiasi opposizione o protesta non può essere manifestata pubblicamente. Purtroppo però è in buona compagnia. In Estonia, l’estrema destra ha fatto pressione sulla coalizione di governo per organizzare un referendum divisivo nella primavera del 2021, per inserire nella Costituzione estone una definizione restrittiva del matrimonio come unione esclusiva tra uomo e donna. In Polonia, è semplicemente inaccettabile che alcune città si dichiarino territori “liberi dall’ideologia LGBTI”. Abbiamo condannato tutte queste azioni sin dalle prime avvisaglie e dobbiamo reagire quando i governi infrangono, ignorano o disprezzano i valori Ue. La discriminazione è un atteggiamento che i cittadini LGBTI+ devono respingere quotidianamente, ed è chiaro che la strada da percorrere prima che l’uguaglianza diventi realtà, è ancora lunga. Condivido l’idea di un approccio ampio per quanto riguarda le persone LGBTI+ in materia di migrazione e asilo. Lavoreremo sodo con le altre istituzioni, i governi nazionali e le organizzazioni della società civile, per garantire che questa nuova strategia per l’uguaglianza LGBTI+ entri subito in azione”.

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