In seguito a una missione esplorativa di quattro giorni a Beirut, la delegazione S&D guidata dal vicepresidente S&D Pedro Marques e composta dagli eurodeputati Isabel Santos, Tonino Picula, Evin Incir e Nora Mebarek, i Socialisti e Democratici chiedono che la drammatica situazione del Libano e il rilancio del Paese siano oggetto di discussione nella prossima plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.

Il vicepresidente S&D responsabile per gli affari e la politica estera, Pedro Marques, ha dichiarato:

“È difficile descrivere le terribili condizioni in cui la popolazione libanese è costretta a vivere. Oltre il 70% della popolazione vive in povertà; in migliaia hanno perso il lavoro, iperinflazione, scarsità di cibo, mancanza di medicine, ore di coda per i carburanti, acqua ed elettricità presenti solo poche ore al giorno rende quasi impossibile la gestione di servizi fondamentali come gli ospedali. Ciò che sta accadendo in Libano non è la conseguenza di un disastro naturale. C’è un solo responsabile di questa situazione: un sistema politico settario che ha dimostrato di essere il problema primario per il futuro di questo Paese. Noi chiediamo al governo ad interim di assumere misure di emergenza per aiutare le persone a soddisfare le proprie esigenze più immediate.

“In un Paese in cui la stabilità significa la perpetuazione di uno status quo inaccettabile, il popolo libanese merita un cambio paradigmatico reale. Il sistema di potere attuale, i molti abusi e la corruzione devono finire. L’unico modo per risolvere questa situazione è una tornata di elezioni parlamentari, presidenziali e amministrative giuste e trasparenti nel 2022.

“Noi Socialisti e Democratici al Parlamento europeo e l’Unione europea siamo pronti a facilitare e sostenere questo processo. La formazione di un nuovo governo è necessaria per avviare i negoziati con il Fondo monetario internazionale e l’Ue per aiuti finanziari a lungo termine. Noi siamo al fianco della popolazione libanese, ma vogliamo essere chiari: saremo inflessibili contro coloro che boicottino i cambiamenti necessari. Chiederemo sanzioni mirate se necessario”.

La presidente della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con i Paesi del Mashreq, l’europarlamentare S&D Isabel Santos, ha aggiunto:

“La terribile situazione in Libano, gli interessi politici in conflitto e gli egoismi di parte rischiano di gettare il Paese e la sua gente in una crisi politica, economica e sociale senza precedenti. Le persone hanno diritto di scegliere per il loro futuro attraverso elezioni libere e giuste. È cruciale che tutte le elezioni si tengano entro il 2022 e che l’intero processo elettorale sia credibile per legittimare il futuro governo e tutte le riforme lungamente attese. A questo scopo, alla commissione elettorale deve essere consentito di operare in modo pienamente indipendente; dovrà essere dotata di poteri legali che ne legittimino le azioni e le decisioni e di presupposti finanziari per garantire una cornice di responsabilità per qualsiasi possibile violazione durante le elezioni. L’Ue è pronta ad aiutare il Libano a organizzare le elezioni, a condizione che sia garantita la giustizia e la correttezza.

“Dobbiamo porre fine la cultura dell’impunità e la mancanza di responsabilità. Il potere giudiziario ha il diritto e il dovere morale di condurre inchieste indipendenti sulla terribile esplosione al porto di Beirut e di garantire giustizia per le famiglie alle vittime”.

Il coordinatore S&D per gli affari esteri, Tonino Picula, ha dichiarato:

“La situazione per la popolazione libanese va peggiorando e anche le condizioni dei rifugiati palestinesi e siriani, – quasi metà della popolazione – si stanno deteriorando drammaticamente. Il programma per il lavoro UNRWA sta cercando di garantire un certo livello di dignità, sviluppo, educazione e legittimazione per le donne e i giovani, che danno un importante contributo per migliorare le condizioni vissute da decenni dai rifugiati e meritano il nostro pieno appoggio.

“Data la tremenda crisi che sta colpendo il Libano, l’Ue e la comunità internazionale dovrebbero impegnarsi a creare condizioni di sicurezza e sviluppo per consentire il ritorno a casa sicuro e ordinato di 1,5 milioni di rifugiati siriani”.

Eurodeputati coinvolti
Vicepresidente
Portogallo
Coordinatore
Croazia
Membro
Svezia
Capo delegazione
Membro
Francia
Membro
Portogallo
Contatto/i stampa S&D