Negoziatori del Parlamento europeo, la Commissione e il Consiglio, oggi hanno sostenuto nuove regole per normare le modalità secondo le quali le imprese si possano spostare da uno stato membro dell’Unione all’altro. Il Gruppo S&D ha assicurato che queste nuove misure preverranno la creazione di società di comodo in stati membri con regime fiscale particolarmente favorevole le cosiddette letter box company –  con l'unico scopo di evitare l’imposizione fiscale o le obbligazioni sociali vigenti nel proprio Paese.

Evelyn Regner, europarlamentare S&D e negoziatore responsabile per il Parlamento europeo in materia di regole di mobilità delle imprese, ha dichiarato:

“L’accordo di questo pomeriggio introduce per la prima volta una procedura di regole chiare per le imprese che decidono di trasferirsi in un nuovo stato membro. Allo stesso tempo, si propongono di dare un taglio netto alle imprese che si spostano con lo scopo di evadere le tasse, i contributi sociali o aggirare le leggi nazionali sul lavoro. Si tratta di un provvedimento per il quale abbiamo fatto pressione sulla Commissione europea per moltissimi anni. È importante anche per quelle imprese che vogliano esercitare il diritto legittimo di spostarsi e per i lavoratori, che da oggi vedranno i propri diritti meglio tutelati.

“Abbiamo voluto garantire che i lavoratori siano informati e consultati dal momento in cui un’impresa desideri o abbia deciso di spostare le propria sede e i propri uffici in un altro stato membro. Ci siamo anche assicurati che i loro diritti di partecipazione siano rafforzati soprattutto nei casi di operazioni transnazionali coperte da questa nuova legge quali le conversioni, fusioni e divisioni all’interno del mercato unico. Se un’impresa volesse quindi fondersi o trasferirsi, i lavoratori devono vedere i propri diritti garantiti.

“Noi incoraggiamo le imprese che si espandono in altri stati membri per attività economiche autentiche, che diano nuovo impulso alla crescita e creino nuovi posti di lavoro, ma non quelle che si trasferiscono alla ricerca di forme di protezione sociale dei lavoratori e tasse meno onerose. Il mercato unico non può essere sinonimo di corsa al ribasso fiscale. Queste nuove misure faranno sì che le imprese coinvolte in attività e pratiche fraudolente o abusive, che eludono le leggi nazionali o europee in materia di diritti dei lavoratori, fisco e sicurezza sociale, non ricevano la certificazione necessaria per completare alcuna operazione transnazionale. Da un altro punto di vista, la legge crea, per la prima volta, una cornice legale certa per le imprese che esercitano legittimamente il diritto di stabilirsi altrove.

Esortiamo i governi nazionali ad approvare queste misure e dare un giro di vite decisivo a coloro che traggono vantaggio da regimi fiscali opachi e sfruttano i diritti dei lavoratori“.

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Austria