In seguito alla visita dell’Alto Rappresentante Josep Borrell a Mosca, oggi in plenaria il Gruppo S&D chiede un’azione ferma e coesa nei confronti della Russia, che preveda anche nuove azioni mirate contro coloro che ignorano i diritti umani o appoggiano la cleptocrazia di Putin.

Kati Piri, vicepresidente S&D responsabile per gli affari esteri, ha commentato:

“Ciò che ormai risulta assolutamente chiaro è che non v’è un interesse autentico da parte di Mosca a instaurare un dialogo costruttivo con l’Ue.

“Non dovremmo farci illusioni: Mosca ha utilizzato la visita dell’Alto Rappresentante Josep Borrell per umiliare e offendere l’Ue. È stato un gesto d’insolenza e provocazione verso tutta l’Unione europea, un progetto che Putin disprezza e che intende minare. L’Ue può solo contrastare la minaccia russa alla nostra sicurezza attraverso un approccio fermo e coeso, mentre Mosca tenta di dividerci.

“Ciò di cui abbiamo bisogno è una strategia unitaria sulla Russia, da raggiungere a livello degli stati nazionali. Difficile pensare a una riconciliazione, il che significa che il Consiglio dovrà individuare sanzioni chiare e incisive contro Putin e i suoi sostenitori. Credo che Borrell sia giunto alla stessa conclusione”.

Tonino Picula, eurodeputato e portavoce S&D per gli affari esteri, ha aggiunto:

“Come abbiamo potuto vedere la settimana scorsa, la Russia non è aperta al dialogo e non è disponibile a prestare ascolto in merito agli accadimenti delle ultime settimane, né se la richiesta proviene dagli stessi cittadini russi, né se proviene da rappresentanti internazionali. L’avvelenamento, l’arresto e la condanna di Alexei Navalny, così come la violenta repressione delle dimostrazioni pacifiche in suo sostegno, devono essere oggetto di dibattito all’interno del Consiglio degli affari esteri. Si dovrebbe ricorrere all’uso del nuovo sistema globale di sanzioni per i diritti umani e all’adozione di sanzioni mirate aggiuntive, e contemporaneamente continuare a cercare soluzioni per assistere e supportare le organizzazioni della società civile in Russia.

“I conflitti globali e le sfide più urgenti richiedono una cooperazione multilaterale efficace, ad esempio all’interno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e forme d’impegno selettivo persino con i Paesi confinanti e gli attori internazionali che disprezzano i principi fondamentali della cooperazione internazionale come la Russia. Ne siamo consapevoli. Per questo l’Unione europea deve adottare un nuovo approccio strategico nei confronti della Russia. Mentre si lavora in questo senso, l’Ue dovrebbe evitare di cadere in trappole politiche che ne riducano lo spazio di manovra, e rafforzare la politica estera comune e la sicurezza”.

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