I Socialisti e Democratici chiedono di riorientare in modo sostanziale il Semestre europeo, di consegnare al passato la matrice dell’austerità e porre il benessere delle persone al primo posto. Condurre la trasformazione verso lo sviluppo sostenibile implica un nuovo approccio di governance, nuove regole e nuovi strumenti: un Patto per la sostenibilità.

Irene Tinagli, presidente della commissione affari economici e monetari, nonché responsabile S&D per il Semestre europeo, ha dichiarato:

“Rientra nelle nostre ambizioni trasformare il Semestre europeo in un volano di cambiamento per una ripresa sostenibile e una transizione giusta, ecologica e digitale. Fissare obiettivi sociali e ambientali è un passo cruciale per trasformare il Patto di stabilità e crescita in un Patto per la sostenibilità.

“Le dure sanzioni imposte al regime di Putin sono la reazione giusta al barbaro attacco all’Ucraina e noi siamo pronti a sostenerne i costi economici. L’Europa è chiamata ad accogliere milioni di rifugiati in fuga dalla guerra, a rafforzare la propria autonomia strategica e a investire nell’indipendenza energetica. È responsabilità delle istituzioni Ue porre i governi Ue nelle condizioni migliori per essere all’altezza di queste sfide epocali; ragion per cui accogliamo positivamente la disponibilità della Commissione ad adattare la propria gestione fiscale per il 2023 a un nuovo stato di cose. Non è certo il tempo di riconsiderare regole fiscali ormai superate, bensì di mettere in campo tutti gli strumenti utili a porre le persone al sicuro”.

Estrella Durá Ferrandis, eurodeputata S&D responsabile della relazione sull’occupazione nel Semestre europeo, ha commentato:

“Noi Socialisti e Democratici ci stiamo battendo per rendere vincolanti gli obiettivi sociali e porli allo stesso livello di quelli macroeconomici e ambientali. Potrà risultare anche piuttosto tecnico, ma agganciare formalmente i diritti sociali al Semestre europeo può produrre un cambiamento reale e positivo nella vita delle persone. Ciò non significherà solo investimenti pubblici in Stato sociale per offrire pari opportunità a tutti, ma anche condividere costi e profitti delle transizioni verde e digitale. Molto concretamente, significherà dare posti di  lavoro stabili e dignitosi alle persone, garantire che donne e uomini siano retribuiti allo stesso modo, che abbiano le stesse pensioni, valorizzare, riconoscere e retribuire il lavoro di cura e assistenza, garantire un reddito minimo a tutti. In buona sostanza noi vogliamo porre il benessere delle persone al centro dell’amministrazione europea. Durante il voto di oggi sul Semestre europeo i liberali e i conservatori avranno l’opportunità di mostrare il loro vero volto. Vedremo se sta loro davvero a cuore rendere migliore la vita delle persone”.

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