Durante una sessione di voto congiunta, oggi la commissione Ambiente e Affari economici e monetari del Parlamento europeo ha votato a favore di una risoluzione che si oppone all’atto delegato complementare della Commissione europea sulla tassonomia. I membri del Parlamento hanno rifiutato la proposta della Commissione.

I Socialisti e Democratici hanno chiesto a gran voce alla Commissione di riconsiderare la propria posizione, inviando una lettera alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e al commissario per i Servizi finanziari, la Stabilità finanziaria e i Mercati dei capitali dell’Unione, Mairead McGuinnes, nella quale esprimono la propria contrarietà ad etichettare il gas o l’energia nucleare come conformi alla tassonomia.

Noi crediamo ancora che la tassonomia Ue debba tener fede alle proprie ambizioni per diventare la regola d’oro della finanza sostenibile e aprire la strada al raggiungimento degli obiettivi di Parigi. L’atto delegato complementare non è coerente né con l’uno, né con l’altro obiettivo.

La nostra ferma opposizione sarà confermata nel voto finale il mese prossimo in plenaria.

Simona Bonafè, eurodeputata e vicepresidente S&D, nonché relatrice ombra in commissione Ambiente, ha dichiarato:

“Il gas e il nucleare potrebbero rendersi ancora necessari per soddisfare il bisogno energetico  e utili a compiere la transizione alla neutralità climatica dell’Ue. Tuttavia, né il gas, né il nucleare sono considerabili verdi e sostenibili, ragion per cui non avevamo altra scelta se non votare contro un inquadramento che li avrebbe voluti conformi alla tassonomia. Abbiamo continuato a insistere su questo punto con la Commissione Ue, parlando apertamente e chiaramente sull’impossibilità di considerarle conformi alla tassonomia. Ora le commissioni Ambiente ed Economia hanno votato contro l’atto delegato complementare sulla tassonomia ed è un buon primo passo, che va confermato in plenaria a Strasburgo il mese prossimo.

“L’atto delegato complementare sulla tassonomia proposto dalla Commissione non ha solo mancato l’obiettivo di creare fiducia e trasparenza per gli investitori, ma rischia anche di compromettere il sistema energetico futuro dell’Ue e i nostri sforzi comuni per combattere la crisi climatica. Per tale ragione, nei mesi scorsi il nostro Gruppo ha difeso strenuamente l’opportunità di creare una categoria dedicata.

“Comprendere il gas e il nucleare tra le attività economiche in linea con la tassonomia è, in altre parole, un messaggio politico sbagliato, sia in una prospettiva ambientale, sia economica”.

Paul Tang, eurodeputato S&D e relatore ombra in commissione Affari economici, ha spiegato:

“Il voto di oggi è un messaggio forte alla Commissione. Questo Parlamento non accetterà un’operazione di greenwashing istituzionalizzata. Rigettando il piano di etichettare il gas fossile e l’energia nucleare come ecologiche, le commissioni Ambiente e Affari economici si sono espresse a favore di un’Europa sostenibile e indipendente dal punto di vista energetico.

“Questo voto ci consente di ridurre la nostra dipendenza dal gas russo e contrastare le bollette da capogiro dei nostri cittadini, investendo in rinnovabili anziché in gas. Soprattutto, ciò crea una definizione di sostenibilità che ha senso sia per le persone, sia per i mercati finanziari, che si sono espressi ampiamente a sfavore dell’etichettatura del gas e del nucleare come fonti ecologiche. Inserire gas e nucleare nella propria definizione d’investimenti sostenibili, nota anche come tassonomia Ue, convertirebbe l’Ue da avanguardia climatico a fanalino di coda. Nemmeno la tassonomia russa pretende di definire ecologico il gas.

“Ho fiducia che una grande maggioranza dei miei colleghi non segua questa linea nel voto di luglio. Alcuni esponenti di destra hanno ancora la speranza di riuscire ad affossare la tassonomia Ue, ma il voto di oggi ci dà dei segnali che dicono che sono la minoranza. Non ci presteremo a un accordo dietro le quinte tra la Commissione europea e la Francia”.

Eurodeputati coinvolti
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Paesi Bassi
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