Oggi è un buon giorno per la cooperazione internazionale e per le relazioni esterne dell’Unione europea. È il giorno in cui finalmente inauguriamo “Global Europe”, noto anche come Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI), lo strumento finanziario Ue da 79,5 miliardi di euro per promuovere i valori, i principi e gli interessi dell’Ue nel mondo, con particolare riferimento agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e dell’Accordo di Parigi.

Questo strumento, valido per i prossimi sette anni, garantirà più coerenza tra le politiche estere Ue. Grazie al lavoro dei nostri negoziatori e di tutti gli eurodeputati S&D coinvolti, abbiamo reso Global Europe più trasparente, più efficiente e democratico, prevendendo un ruolo più attivo del Parlamento europeo. Sono stati stabiliti gli atti delegati che definiscono gli obiettivi specifici, le aree prioritarie di cooperazione per i programmi geografici, gli obiettivi tematici, ma anche la prassi di tenere almeno una volta l’anno un dialogo geopolitico di alto livello tra l’Alto rappresentante per la politica estera, i Commissari e il Parlamento europeo, per fornire orientamento all’implementazione dello strumento NDICI.

Maria Arena, europarlamentare, relatrice S&D e membro della commissione affari esteri, ha dichiarato:

“Finalmente stiamo dando maggior coerenza, più efficienza e più trasparenza al nuovo strumento finanziario per le relazioni esterne dell’Ue. Nei prossimi sette anni, l’Unione europea potrà contare su un bilancio di 79 miliardi di euro per dare impulso alle nostre politiche di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale, per promuovere i valori Ue e la democrazia, e per facilitare il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e dell’Accordo di Parigi.

“Dopo una lunga lotta istituzionale con il Consiglio e la Commissione, siamo riusciti a garantire un ruolo più centrale al Parlamento europeo, che ora avrà voce in capitolo nell’orientamento e nella programmazione di Global Europe.

“Da progressisti, andiamo particolarmente orgogliosi di aver evitato l’introduzione di condizionalità all’erogazione di aiuti allo sviluppo, fondate sulla capacità di gestione delle migrazioni. Non potevamo accettare che l’Ue utilizzasse i fondi destinati ad aiutare i Paesi emergenti, come una sorta di ricatto per bloccare i flussi migratori. Affrontare la migrazione significa risolverne le cause alla radice, come la povertà e il cambiamento climatico, e condurre una lotta concreta a favore dei diritti umani, della democrazia, dello sviluppo sostenibile e dell’educazione.

“Oggi è un buon giorno per l’Europa e per la cooperazione internazionale”.

Marc Tarabella, relatore ombra S&D e membro della commissione sviluppo del Parlamento, ha aggiunto:

“Siamo fieri di aver creato un nuovo strumento progressista coerente. Nonostante la riluttanza degli stati membri, siamo riusciti a integrare il Fondo europeo di sviluppo nel bilancio Ue, migliorando così la trasparenza e la responsabilità, allargando la portata delle politiche estere Ue riunendo politica estera, interessi geopolitici, obiettivi di cooperazione allo sviluppo, eradicazione della povertà. Questo è un passo avanti molto concreto. Il Parlamento europeo sarà ampiamente coinvolto nel determinare gli obiettivi specifici e prioritari, le aree di cooperazione e gli orientamenti principali sull’implementazione.

“Ora sta alle istituzioni Europee fare il necessario per passare dalle parole ai fatti e implementare sul campo questo strumento cruciale”.

Eurodeputati coinvolti
Membro
Belgio
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