I Socialisti e Democratici al Parlamento europeo oggi hanno lanciato una campagna per la giustizia fiscale. L’iniziativa giunge una settimana prima della presentazione del pacchetto antifrode fiscale della Commissione europea e guardando all’inizio delle attività della subcommissione sul fisco del Parlamento europeo, previsto per settembre, la cui composizione sarà resa nota questo venerdì.

 

Iratxe García, leader del Gruppo S&D, ha dichiarato:

 

“La giustizia fiscale è da anni una delle cause cruciali portate avanti dai Socialisti e Democratici. Sulla scorta del lavoro svolto finora, siamo orgogliosi di istituire una nuova sottocommissione permanente in materia fiscale all’interno del Parlamento europeo. Rappresenterà il nostro organo d’inchiesta per portare alla luce le pratiche oscure e gli abusi fiscali, e il punto di riferimento per progettare nuove soluzioni per una reale giustizia fiscale.

 

“Garantire giustizia è il nostro lavoro. È arrivato il momento di porre fine alla concorrenza fiscale fra gli stati membri, perché questo mina l’interesse generale e priva i cittadini di risorse troppo importanti. Ecco perché stiamo facendo pressioni per un’aliquota minima d’imposta del 18% a livello europeo. Anche i giganti del digitale come Amazon, Google e Facebook, che attualmente versano imposte prossime a zero, saranno tenute finalmente a versare il proprio giusto contributo fiscale. Le società, tutte, devono essere soggette a imposte laddove producono i propri profitti.

 

“Si tratta di un’operazione di riequilibrio degli sforzi di tutti per costruire un futuro migliore. L’Ue potrebbe trovare nuove risorse per finanziare la transizione verso una società più giusta e sostenibile, senza dover gravare ulteriormente sulle spalle degli stati membri. Le plastiche e il kerosene avvelenano la nostra aria, le nostre acque e i suoli, e non sono ancora tassate a dovere. I grandi inquinatori dovrebbero contribuire molto di più a questa trasformazione, e le famiglie dovrebbero essere alleggerite”.

 

Biljana Borzan, vicepresidente S&D responsabile per una nuova economia al servizio di tutti, ha dichiarato:

 

“Il nostro sistema fiscale è guasto e noi dobbiamo ripararlo. Luxleaks e i Panama Papers hanno portato allo scoperto come le grandi società e i gli individui più ricchi del pianeta sfruttino scappatoie fiscali, siano sempre alla ricerca del regime di tassazione più conveniente e di paradisi fiscali in cui far confluire e proteggere i propri capitali. Grazie a un giro di vite decisivo sugli abusi e i crimini fiscali, la macchina pubblica potrebbe disporre di miliardi di euro in più per i nostri bambini, gli anziani e per investire in un futuro più sostenibile. Il COVID-19 ha reso tutto questo persino più urgente, per andare incontro alle esigenze dei cittadini e tradurre in realtà la giustizia fiscale.

 

“È inaccettabile che le grandi compagnie registrate nei paradisi fiscali ora chiedano persino il sostegno degli stati. I pacchetti di salvataggio non possono essere utilizzati dai ricchi per arricchirsi ulteriormente.  Nel mio mondo, se vuoi che i contribuenti ti diano una mano in qualità d’imprenditore, devi garantire trasparenza dei pagamenti attraverso il sistema di rendicontazione Paese per Paese, assumere regolarmente i lavoratori e aver dato il tuo contributo alla comunità. Per questa ragione stiamo chiedendo alla Commissione di negare alle compagnie registrate nei paradisi fiscali l’accesso agli aiuti di Stato o alle riduzioni d’imposta. Neanche un euro dei contribuenti agli evasori e agli elusori fiscali.

 

“Stiamo facendo pressione anche per l’istituzione di una tassa europea progressiva sul patrimonio, valutata in base al valore netto dell’1% degli individui più ricchi, per sostenere e coadiuvare il fondo per la ripresa post COVID-19. Giustizia vuole che chi ha spalle più forti, sopporti un peso maggiore”.

 

Potrai trovare il cronoprogramma cliccando qui.

 

Il sito della nuova campagna S&D per la giustizia fiscale è raggiungibile da qui.

 

I NOSTRI OBIETTIVI

 

Le nostre 5 priorità per una vera #taxjustice:

 

1. Ottenere un pacchetto di tassazione minima effettiva a livello europeo, la riallocazione e la garanzia dei diritti fiscali ai Paesi nei quali le compagnie producono i propri profitti;

2. Raggiungere la definizione di un pacchetto di tassazione ambientale progressiva capace sia di finanziare il Green Deal, sia di contrastare la divaricazione delle disuguaglianze socio-economiche;

3. Ottenere un impegno ad alto livello per l’adozione del principio di maggioranza qualificata su questioni in materia fiscale in sede di voto al Consiglio europeo;

4. Porre fine alla concorrenza fiscale per arrivare a una base imponibile comune consolidata per la tassazione delle società e un unico sistema di norme per le compagnie transnazionali per calcolare i profitti soggetti a imposte nell’Ue;

5. Giungere a una giusta tassazione delle grandi società tecnologiche e nuovi sistemi di tassazione che tengano in considerazione la crescente digitalizzazione dell’economia.

 

Dieci azioni per le quali intendiamo fare pressioni sull’Ue affinché siano portate a compimento:

 

1. Coordinare una riduzione della pressione fiscale e le misure per affrontare la crisi COVID-19;

2. Battersi per un miglioramento della lista nera europea dei paradisi fiscali, in cui vanno inseriti anche quelli presenti nell’Ue, prevedendo sanzioni per società e individui;

3. Garantire un sistema IVA a prova di frode;

4. Progettare una tassa europea sul patrimonio netto per aggredire le disuguaglianze economiche eccessive e l’evasione fiscale;

5. Combattere i regimi fiscali opachi, definendo, rivedendo e proponendo nuove regole per garantire che le pratiche fiscali scorrette siano rifiutate e bandite in tutta Europa;

6. Imporre penalità per i consulenti fiscali e le istituzioni finanziarie che aiutano le società o gli individui a trovare scappatoie per eludere i propri obblighi fiscali;

7. Difendere una vera Tassa sulle transazioni finanziarie (FTT) per scoraggiare le speculazioni eccessive, rendere i mercati finanziari più stabili, e garantire che tutti diano la propria giusta quota di contributo;

8. Istituire un’autorità fiscale Ue che coordini quelle nazionali nel dare un giro di vite decisivo ai crimini fiscali transnazionali;

9. Ricompensare le buone pratiche in materia fiscale, prevedendo clausole antievasione in tutti gli accordi Ue con Paesi terzi:

10. Organizzare l’istituzione di un Organismo globale del fisco per combattere in modo congiunto l’evasione e l’elusione e frenare la concorrenza fiscale.

Eurodeputati coinvolti
Presidente
Spagna
Capo delegazione
Vicepresidente
Croazia
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