In seguito all’ultima ondata di tensioni e violenze in Israele e Palestina, e guardando con speranza a una possibile svolta politica in Israele, il Gruppo S&D oggi ha discusso la situazione politica e le prospettive della regione, con alcuni dei suoi principali partner israeliani e palestinesi.

Tra gli ospiti presenti:

Merav Michaeli, parlamentare della Knesset e presidente del partito laburista israeliano; Ahmad Tibi, membro della Knesset e leader del Movimento arabo per il cambiamento; Nabeel Shaath, consigliere speciale del presidente palestinese.

Iratxe García Pérez, presidente del Gruppo S&D, ha dichiarato:

“Quest’ultima ondata di violenza e tensione in Israele e Palestina deve dare la sveglia alla comunità internazionale.

“Sullo sfondo di questo complesso conflitto langue una semplice verità: israeliani e palestinesi hanno il diritto di vivere in pace, sicurezza, libertà e democrazia nel proprio Paese, il che però sarà possibile solo ponendo fine all’occupazione israeliana delle terre palestinesi e all’affermazione della soluzione dei due stati.

“La nostra priorità più immediata deve essere salvare la logica dei due stati contro gli sviluppi e gli eventi sul campo, in particolar modo la demolizione delle case dei palestinesi, delle scuole e delle infrastrutture, lo sfratto delle famiglie palestinesi, e in parallelo la crescita degli insediamenti israeliani nello West Bank e persino nella parte orientale della città di Gerusalemme.

“Dobbiamo investire anche nella ricostruzione della fiducia reciproca e condannare fermamente qualsiasi azione violenta, si tratti di violenze perpetrate contro civili innocenti nelle strade, di lancio indiscriminato di razzi in Israele dalla striscia di Gaza controllata da Hamas o dell’uccisione di civili in operazioni militari israeliane.

“Ma di certo non sarà sufficiente. Noi proponiamo un’iniziativa di pace europea concepita di concerto con israeliani, palestinesi e tutti gli altri attori globali della regione, affinché siano poste le basi per un negoziato di pace solido e sostenuto da tutta la comunità internazionale.

“Io credo e ho fiducia nel fatto che si sia chiusa una volta per tutte la lunga pagina politica e di governo di Netanyahu, e che s’insedi una nuova leadership che funga da partner responsabile del processo di pace”.

Pedro Marques, vicepresidente S&D per gli affari esteri, ha aggiunto:

“L’elezione di Joseph Biden ha reso nuovamente possibile il rapporto di collaborazione tra Europa e Stati Uniti, anche nella spinosa situazione israelo-palestinese: è un’opportunità che non possiamo permetterci di perdere. Questo richiede sì delle azioni da parte nostra, ma anche una volontà degli israeliani e dei palestinesi di fare ordine in casa propria.

“Israele deve trovare una via d’uscita da una crisi che ormai si protrae da tempo, generata dagli interessi politici e personali di Benjamin Netanyahau. Israele deve ascoltare anche la voce dei propri cittadini arabo-palestinesi e garantire parità di diritti per tutti nel Paese.

“I palestinesi devono ripristinare l’unità nazionale e la legittimazione democratica delle proprie istituzioni politiche attraverso un’elezione presidenziale e politica lungamente attesa.

“Tutte le parti coinvolte nel conflitto sono responsabili della fine del blocco della Striscia di Gaza, nella quale un’intera generazione di palestinesi è cresciuta nella più grande prigione a cielo aperto del mondo degli ultimi decenni.

“L’autore israeliano Amos Oz aveva ragione nel dire che il conflitto israelo-palestinese somiglia a una tragedia greca in cui la scelta è tra un bagno di sangue e un compromesso deludente. Tuttavia, non vi sono più scuse per l’incapacità di entrambe le parti e della comunità internazionale, nel trovare un compromesso definitivo sull’assetto della regione”.

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