In seguito alle violenze che hanno caratterizzato gli ultimi giorni in Medio Oriente, i Socialisti e Democratici lanciano un appello per un’interruzione immediata di questa nuova ondata di ostilità tra Israele e Palestina. Altra guerra non porterà altro che altro dolore e sofferenza. L’Ue e la comunità internazionale dovrebbero esprimersi, assumere una posizione intransigente per porre fine all’occupazione israeliana e lavorare alla soluzione dei due stati.

Evin Incir, eurodeputata S&D e relatrice della commissione affari esteri dell’Europarlamento, ha dichiarato:

“Stop immediato al conflitto. Tutte le parti coinvolte in questa nuova escalation di violenza si astengano da qualsiasi ulteriore iniziativa di conflitto che provochi altre inutili perdite di vite umane. Il numero delle vittime tra i civili cresce di giorno in giorno, specialmente tra i bambini: ciò è inaccettabile e confligge con la legge umanitaria internazionale.

“Altrettanto inaccettabile sono l’inerzia e le divisioni in seno alla comunità internazionale che non favoriscono concretamente il processo di pace.

“Le Nazioni Unite e tutti gli attori internazionali hanno il dovere di assumersi le proprie responsabilità. Ci attendiamo che l’Ue si esprima con un'unica voce, non solo per dare il proprio contributo concreto per mettere a tacere le armi, ma anche per giocare un ruolo cruciale per il raggiungimento di un accordo e una soluzione duratura fondata sull’idea dei due stati.

“A questo scopo, Israele deve interrompere immediatamente il suo graduale ma incessante processo di annessione illegale dei territori palestinesi occupati e la fondazione di nuovi insediamenti. Ci attendiamo che il nuovo governo israeliano inverta questa strategia e non permetta che la pace sia tenuta ostaggio dalla brama di potere di Benjamin Netanyahu”.

Pedro Marques, eurodeputato Socialista e Democratico responsabile per gli affari esteri, ha aggiunto:

“La politica dell’occhio per occhio lascerà tutti ciechi. Noi chiediamo un immediato cessate il fuoco, la protezione dei civili e della già precaria condizione di stabilità in cui versa la regione.

“Il dialogo su una soluzione pacifica e l’implementazione della soluzione dei due stati deve continuare. È l’unica strada per costruire una pace durevole per palestinesi e israeliani”.

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