Al voto previsto per domani al Parlamento europeo riunito in plenaria, i Socialisti e Democratici guidano l’iniziativa per rigettare la MiFID Quick Fix, la Direttiva sui mercati degli strumenti finanziari.

Eero Heinäluoma, eurodeputato S&D e negoziatore sulla MiFID Quick Fix, ha dichiarato:

“Invece di sostenere le PMI assetate di liquidità, questa MiFID Quick Fix usa il COVID-19 come pretesto per deregolamentare i mercati finanziari. L’impronta del PPE è chiara, e si propone di allentare le maglie della rigida normativa esistente, nata dell’esperienza maturata nell’ultima crisi finanziaria. Se la proposta dovesse passare sarebbero rimossi persino alcuni criteri di trasparenza e i limiti di posizione nel mercato dei derivati. Nessun investitore, nessuna ONG o gruppo d’esperti ha mai dato un parere positivo a sostegno di queste misure controproducenti.

“Il Gruppo S&D voterà contro questa MiFID Quick Fix, perché questa proposta renderà persino più difficile per le PMI raccogliere liquidità, bloccando il flusso di capitali privati nell’economia reale. La chiarezza sulle norme di amministrazione dei prodotti finanziari e i costi reali legati ai prodotti d’investimento sono cruciali per attrarre investimenti. Questa MiFID Quick Fix mina il raggiungimento di questi obiettivi sotto diversi aspetti. In primo luogo, concedendo esenzioni sostanziali andrebbe a indebolire le norme principali a protezione degli investitori contro ogni tipo di vendita impropria. Un’iniziativa di questo tipo non è mai giustificabile, tanto meno in tempi di crisi. In secondo luogo, il riaccorpamento degli investimenti in ricerca per le PMI comporterebbe una minor chiarezza e ridurrebbe la comprensione dei costi di ricerca per gli investitori, annullando di fatto i risultati ottenuti attraverso la MiFID 2, che ha contribuito ad abbassare i costi per i piccoli investitori, ha garantito una declinazione più trasparente dei costi e posto un freno ai conflitti d’interesse. Infine, rimuovere i provvedimenti sui limiti di posizione per i contratti derivati non trova giustificazione in nessuna valutazione d’impatto.

“Noi chiediamo alla Commissione di avanzare proposte per una riforma ambiziosa ed equilibrata delle norme della MiFID entro la prima metà del 2021, ma solo dopo un’adeguata consultazione degli stakeholder e una seria valutazione dell’impatto, in modo tale da proteggere investitori e aiutare le PMI”.

Jonás Fernández, eurodeputato S&D e portavoce per gli affari economici e monetari, ha aggiunto:

“Da quando il COVID-19 ha cominciato a colpire duro famiglie e imprese, noi Socialisti e Democratici abbiamo agito in modo decisivo a sostegno dei lavoratori e delle PMI che stanno lottando per raccogliere capitali. Abbiamo giocato un ruolo centrale nel Recovery Fund, e accogliamo positivamente i venticinque miliardi di euro del Fondo di garanzia paneuropeo della BEI per sostenere le PMI.

“Per accelerare la ripresa, dobbiamo mettere in campo misure che migliorino l’accesso agli investimenti per le PMI, proteggano gli investitori e garantiscano piena trasparenza dei prezzi. Questa proposta di MiFID è fallace da tutti e tre questi punti di vista.

“Durante il processo di negoziato sul Quick Fix, abbiamo sempre espresso forti riserve. Anzitutto la Commissione ha messo sul tavolo la sua proposta senza un’adeguata consultazione e una valutazione dell’impatto. Si è spinta fino a ipotizzare la rimozione di alcuni parametri di trasparenza e i limiti di posizione sui mercati dei derivati. Il negoziatore del PPE ha persino tentato di inserire altre misure di deregolamentazione a tutto vantaggio delle lobby dei servizi finanziari, ma la commissione affari economici e monetari è riuscita a bloccarlo. L’accordo raggiunto dal negoziatore PPE e dalla presidenza tedesca nel dicembre 2020 non è riuscito a migliorare la proposta della Commissione su punti ritenuti cruciali dal Gruppo S&D per centrare l’obiettivo di sostenere effettivamente le PMI, andando invece a deregolamentare a vantaggio degli interessi particolari dell’industria dei servizi finanziari. Il Gruppo S&D rifiuta la MiFID Quick Fix, in quanto non abbiamo alcuna intenzione di appoggiare iniziative di deregolamentazione mascherate da misure anticrisi COVID-19”.

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