Lo scandalo “Dubai Uncovered” ha rivelato riciclaggio e corruzione su larga scala attorno a proprietà a Dubai riconducibili a oligarchi russi vicini al Cremlino e altre persone accusate di reati. La prima reazione dei Socialisti e Democratici una volta appresa la notizia riportata dai mezzi d’informazione, è stata affermare che si stratta solo dell’ultimo degli episodi che dovrebbe portare l’Ue a inserire gli Emirati Arabi Uniti nella lista dei Paesi terzi ad alto rischio.

Jonás Fernandez, coordinatore S&D in commissione affari economici e monetari, ha dichiarato:

“Gli Emirati Arabi Uniti sono sulla lista grigia del gruppo d’azione finanziaria, un organismo internazionale deputato a monitorare il riciclaggio di denaro a livello globale dal marzo di quest’anno. Ha già individuato limiti strategici in diversi Paesi per contrastare il riciclaggio, il finanziamento del terrorismo e della proliferazione.

“Sulla base di queste conclusioni, la Commissione europea dovrebbe inserire il Paese nella lista nera, ma non è ancora avvenuto. Queste esitazioni sono intollerabili perché queste attività sono estremamente dannose per l’Unione europea, in particolare per l’integrità del nostro sistema finanziario.

“Gli Emirati, nota destinazione di profitti illeciti, proteggono politici corrotti e uomini d’affari di tutto il mondo, compresi gli oligarchi russi; questo significa che in qualche modo aiutano il regime Cremlino a far fronte alle sanzioni e a finanziare la guerra contro l’Ucraina. Dobbiamo interrompere questo circolo vizioso e inserire gli Emirati Arabi Uniti nella lista nera Ue senza ulteriori ritardi”.

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