Alla vigilia della presentazione del Piano d’azione della Commissione europea sull’implementazione del Pilastro europeo 2017 dei Diritti Sociali, in programma per questa settimana, i Socialisti e Democratici lanciano un forte appello per tradurre in realtà i diritti sociali per tutti gli europei, mediante l’adozione di obiettivi vincolanti.

Iratxe García, leader del Gruppo S&D, ha dichiarato:

“Nove europei su dieci considerano un’Europa sociale fra le massime priorità. Al vertice di Porto i leader Ue saranno chiamati a dare risposte alle speranze delle persone sul nostro futuro comune. Offrire ai giovani posti di lavoro di qualità, garantire parità retributiva a donne e uomini, case alla portata di tutti, sono tutti punti già messi nero su bianco nel testo del Pilastro europeo dei diritti sociali, ma fino ad oggi i governi hanno lasciato che questi principi rimanessero solo sulla carta. Ora serve una svolta per tradurli in realtà: è il momento di dare corpo e compimento a queste idee.

“Noi esortiamo i governi europei ad assumere impegni concreti nei Piani di progresso sociale, attraverso obiettivi chiari, tangibili e applicabili, da raggiungere entro il 2030. Tutto questo potrebbe risultare astratto e tecnocratico, ma è riconducibile a una semplice domanda: in che tipo di società vogliamo vivere nel 2030? Io vorrei vivere in un’Europa in cui i lavoratori possano guadagnare a sufficienza per condurre una vita dignitosa, in cui non vi siano bambini costretti a crescere in povertà, in cui i più anziani non debbano porsi il problema se la pensione sarà sufficiente a coprire sia il riscaldamento, sia le spese per gli alimentari.

“Col Green Deal e la Transizione digitale, abbiamo gettato le basi per la costruzione di un futuro comune florido, ma una sua realizzazione sarà possibile solo se adottiamo una solida agenda sociale come terzo pilastro della casa che stiamo costruendo”.

Agnes Jongerius, eurodeputata e portavoce S&D in materia d’occupazione e affari sociali, ha dichiarato:

“Al vertice sociale di Porto avremo l’opportunità storica di rendere realtà i diritti sociali per tutti gli europei, grazie al raggiungimento di un accordo su obiettivi vincolanti. Il primo obiettivo deve essere il lavoro, posti di lavoro di qualità. Le persone non hanno solo bisogno di lavoro, ma di buoni posti di lavoro ed è per questo che da tempo ci battiamo duramente per eliminare i contratti a zero ore – una forma moderna di lavoro a giornata che scippa ai lavoratori qualsiasi certezza di reddito – e per far sì che i lavoratori offline e online godano degli stessi diritti. Il nostro secondo obiettivo è dimezzare la povertà entro il 2030; lo scandalo dei lavoratori poveri, persone che pur lavorando sodo non riescono a sbarcare il lunario, sta distruggendo le basi della nostra società. Il terzo obiettivo è portare a zero le morti sul lavoro: tutti i lavoratori devono avere garanzie di salute e sicurezza sul luogo di lavoro.

“La presidenza portoghese ha il merito di aver riportato i diritti sociali al posto che meritano, vale a dire in cima all’agenda delle priorità Ue. Il Commissario Schmit si è speso affinché molte delle nostre richieste e delle nostre proposte fossero inserite nel Piano d’azione sociale. Ora chiediamo alla Commissione e ai governi Ue di compiere l’ultimo sforzo che serve a dare concretezza alle nostre ambizioni: fissare obiettivi vincolanti in una dichiarazione d’intenti congiunta col Parlamento, in occasione del vertice di Porto”.

Note:

Su iniziativa della famiglia politica dei Socialisti e Democratici, nel 2017 il Pilastro europeo dei Diritti sociali raccolse l’appoggio delle tre principali istituzioni europee, il Consiglio, la Commissione e il Parlamento. Da allora, la sfida è stata definire come dare concretezza e garantire i venti principi che ne rappresentano il nucleo. La Commissione si era impegnata ad avanzare una proposta per un Piano d’azione, che finalmente sarà presentata domani. L’Europarlamento ha tracciato un cronoprogramma puntuale per un’Europa sociale, contenuto in una relazione che porta le firme di Agnes Jongerius, del Gruppo S&D, e di Dennis Radke, del PPE. La scorsa settimana, noi Socialisti e Democratici abbiamo inviato una lettera alla presidente Ursula von der Leyen, nella quale chiediamo il suo sostegno alla nostra ambiziosa Agenda di Porto. I Socialisti e Democratici hanno portato avanti una campagna per l’adozione di diritti sociali concreti, vincolanti e applicabili, in occasione del vertice di Porto.

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