Grazie al decisivo sostegno del gruppo dei Socialisti e Democratici, oggi una larga maggioranza del Parlamento europeo ha adottato una risoluzione dettagliata che condanna i recenti attacchi e sollecita le istituzioni e i paesi dell’Ue a rafforzare la loro cooperazione per potenziare la sicurezza dei cittadini europei.
 
La risoluzione pone forte enfasi sulla necessità di affrontare le cause profonde del terrorismo, investendo in “programmi educativi, promuovendo l’integrazione, l’inclusione sociale, il dialogo, la partecipazione, l’uguaglianza, la tolleranza e la comprensione tra le diverse culture e religioni, così come i programmi riabilitativi”.
 
I deputati europei hanno respinto ogni proposta di sospensione del sistema di Schengen, sottolineando che i paesi dell’Ue dovrebbero al contrario fare un uso migliore delle regole e dei sistemi di intelligence esistenti che offrono già, per esempio, la possibilità di effettuare controlli occasionali dei documenti.

Il presidente S&D Gianni Pittella ha detto:
 
“L’Europa non sarà ostaggio di strategie di guerra e di tensione. Non possiamo cedere ai ricatti di coloro che sperano di barattare la nostra libertà con un’illusione di sicurezza. L’idea folle di sospendere Schengen è stata chiaramente respinta.

“La lotta al terrorismo richiede un approccio globale, con un mix di misure interne ed esterne, e in particolare la creazione di un sistema di informazione e di scambio dei dati tra i servizi segreti nazionali e una cooperazione giudiziaria più forte. Abbiamo realizzato molto con questa risoluzione comune sul Passenger Name Records (PNR) dell'Ue, in particolare riguardo alla necessità di stabilire gli scopi e la durata della conservazione dei dati, come sottolineato dalla sentenza della Corte di giustizia europea in merito alla Direttiva sulla conservazione dei dati.

“Il gruppo S&D è d’accordo con un sistema PNR dell’Ue solo se è uno strumento necessario per combattere il terrorismo e non per ridurre il nostro livello di democrazia.
 
“Dovremmo inoltre essere consapevoli del fatto che anche il più avanzato sistema di scambio di dati PNR non eliminerà la minaccia terrorista. Di conseguenza sollecitiamo il Consiglio europeo, insieme alla Commissione europea e al Parlamento europeo, a promuovere una politica estera comune che sia davvero coerente e globale, che preveda meccanismi di risoluzione delle crisi per le zone di conflitto come la Nigeria, la Siria, la Libia, l’Iraq e il Medio Oriente.

La deputata europea Birgit Sippel, portavoce S&D sulle Libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ha detto:
 
“Tutti gli atti terroristici sono criminali e ingiustificabili, a prescindere dalle motivazioni. Ad ogni modo, occorre un approccio equilibrato alla questione della sicurezza, inclusa una valutazione delle misure esistenti e, se necessario, una loro revisione. Sollecitiamo quindi la Commissione a proporre simili valutazioni quando presenterà la nuova Strategia di sicurezza interna in primavera.
 
"On the issue of EU Passenger Name Records (PNR), the S&D Group has achieved some very important results which will be the cornerstones for the next steps of our work with EU governments and the Commission. Indeed, for the first time a large majority of MEPs - including from the EPP - have acknowledged that the current draft EU PNR proposal needs to be revised to comply with the ECJ judgment on the Data Retention Directive.

“Sulla questione del Passenger Name Records (PNR) dell'Ue, il gruppo S&D ha ottenuto alcuni risultati molto importanti che faranno da pietra miliare per i prossimi passi del nostro lavoro con i governi europei e la Commissione. Infatti, per la prima volta una larga maggioranza di eurodeputati (anche del Ppe) ha riconosciuto che l’attuale progetto di proposta del PNR dell'Ue deve essere rivisto per rispettare la sentenza della Corte di giustizia europea sulla direttiva sulla conservazione dei dati.
 
“Inoltre, abbiamo finalmente convinto i deputati del Ppe a rivedere la propria posizione e adottare un emendamento specifico che colleghi esplicitamente i progressi sul PNR ai progressi ottenuti dal Consiglio europeo sul pacchetto di protezione dei dati”.
   

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Germania