I Socialisti e Democratici vogliono porre fine alla storia infinita del Dieselgate. La battaglia va vinta, anche rafforzando la vigilanza. Al dibattito che si è tenuto oggi alla plenaria del Parlamento europeo, abbiamo chiesto alla Commissione e agli Stati membri dell’Ue di attuare le raccomandazioni della commissione parlamentare di inchiesta sulle Emissioni nel settore automobilistico (EMIS).

 

La vicepresidente S&D per la sostenibilità, Kathleen Van Brempt dichiara:

 

“La Commissione europea deve attuare le raccomandazioni della commissione di inchiesta sul Dieselgate. Questo vuol dire chiudere con il passato e prepararsi al futuro. Le risposte della Commissione e degli Stati membri sono state finora carenti, tanto nella fermezza quando nella serietà.

 

“Tutte le auto della Volkswagen equipaggiate con dispositivi manipolatori vanno messe a norma entro il 2017. Oltre 3 milioni di queste auto non sono state ancora richiamate e il richiamo è stato reso obbligatorio solo in quattro Stati membri. Chiediamo alla Commissione e alle autorità nazionali di coordinare meglio il richiamo delle  Volkswagen e di garantire che i consumatori siano compensati adeguatamente qualora il richiamo dovesse avere effetti negativi sui consumi di carburante e sulla durata delle auto”.

 

L’eurodeputata S&D Christine Revault d'Allonnes Bonnefoy, autrice del report finale dell’EMIS, afferma:

 

“La Commissione ha avviato diverse procedure d’infrazione, ma il processo è troppo lento e non assicura certezza legale ai consumatori. I consumatori non hanno la garanzia che le loro auto saranno messe a norma in modo appropriato e in tanti hanno dovuto pagare di tasca propria le riparazioni. I programmi di richiamo sono a oggi volontari e questo crea un quadro variegato trai diversi Stati membri. L’Europa deve rendere tali richiami obbligatori e armonizzati tra i vari paesi, in modo che tutti i cittadini europei siano trattati allo stesso modo.

 

“Bisogna fissare delle deadline. Non possiamo rinviare all’infinito. Il Dieselgate ha riguardato milioni di auto, che ancora non sono state riparate. E questa situazione ha contribuito ad aumentare le emissioni in eccesso, inquinando l’aria e facendo ammalare le persone. Ora più che mai bisogna intraprendere azioni concrete”.

 

L’eurodeputato Seb Dance, portavoce S&D per la commissione speciale di inchiesta EMIS, aggiunge:

 

“Se l’Europa non accelera sull’auto elettrica, le nostre industrie perderanno presto quote di mercato, perché le vetture elettriche saranno più economiche di quelle a benzina. Senza una strategia appropriata, ci ritroveremo con sempre più grosse aziende di batterie e nuovi posti di lavoro qualificato in Usa e Asia, ma non in Europa.

 

“Come raccomandato dalla commissione EMIS, abbiamo bisogno di inserire nella prossima proposta sugli standard di CO2 per auto e camion quote di veicoli a zero emissioni  (Zero-Emission Vehicle, ZEV), con l’obiettivo di eliminare gradualmente le auto a emissione di CO2 entro il 2035”.

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Membro
Belgio