Gli eurodeputati S&D hanno accolto con favore il fatto che la Commissione europea abbia finalmente presentato delle proposte per affrontare la diffusione di notizie false su piattaforme online come Facebook o Twitter. Sostenere l'alfabetizzazione mediatica, incoraggiare il controllo indipendente dei fatti e sostenere il giornalismo di qualità sono tutte misure fortemente sostenute dal gruppo S&D. Tuttavia, rimangono preoccupazioni su come il sistema proposto di autoregolamentazione delle piattaforme online verrà applicato e quali potrebbero essere le conseguenze per le aziende che non intraprendono azioni significative.

 

Il vicepresidente del gruppo S&D per l'unione digitale, Josef Weidenholzer, dichiara:

“Le piattaforme online come Facebook e Twitter sono oggi campi di battaglia chiave nelle elezioni democratiche. Come ha dimostrato lo scandalo Facebook/Cambridge Analytica, alcuni gruppi politici e organizzazioni stanno tentando di indebolire le basi della nostra democrazia, ossia il voto dei cittadini, diffondendo informazioni fuorvianti o false per ottenere un guadagno economico o politico. Vi è una chiara evidenza che i governi stranieri, in particolare la Russia, stiano attivamente utilizzando questo approccio per tentare di indebolire le nostre democrazie. Accogliamo con favore che la Commissione europea abbia riconosciuto la grave minaccia posta dalle notizie false. L'approccio della Commissione in generale sembra giusto: lavorare con le piattaforme online e renderle più responsabili per i contenuti che vengono diffusi sui loro siti. Tuttavia, ci sono ancora dubbi su come esattamente questa autoregolamentazione verrà applicata e quali saranno le conseguenze in caso di violazioni. Dobbiamo anche garantire che i diritti fondamentali siano protetti e che il diritto delle persone alla libertà di parola non sia violato”.

 

La vicepresidente del gruppo S&D per la lotta all'estremismo, Tanja Fajon, aggiunge:

“Stiamo assistendo a una quantità crescente di informazioni false o fuorvianti sulle piattaforme dei social media. Spesso tali informazioni sono progettate per suscitare odio o divisione nelle nostre società. Lo si è visto con le notizia sui migranti o su minoranze. Abbiamo sottolineato la necessità di ulteriori azioni a livello Ue per affrontare questo problema. Le proposte annunciate oggi dalla Commissione europea sono un passo nella giusta direzione.

“Non esiste chiaramente una soluzione semplice per affrontare le notizie false, in quanto qualsiasi approccio deve trovare il giusto equilibrio per reprimere informazioni deliberatamente fuorvianti, assicurando allo stesso tempo che non si vada oltre la censura. Accogliamo con favore le proposte di nuovi fondi per sostenere l'alfabetizzazione digitale e il giornalismo di qualità e la creazione di una rete europea di esperti che verificano i fatti. Assicurare che i cittadini siano meglio equipaggiati per riconoscere le notizie false è metà della battaglia. Tuttavia, per l'altra metà dobbiamo vedere come funzionano le proposte di autoregolamentazione. Dobbiamo avere una chiara supervisione su come funziona la proposta e, se non è efficace, la Commissione europea deve essere preparata a cercare misure più forti”.