Gli eurodeputati del Gruppo S&D accolgono positivamente alcune nuove regole che aiuteranno i lavoratori costretti a lavorare in condizioni di precariato e di contratti a zero ore. Le proposte erano parte di un pacchetto più ampio dedicato alla trasparenza e alla prevedibilità delle condizione lavorative approvato ieri sera dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione.

Il presidente del Gruppo S&D, Udo Bullmann ha dichiarato:

“La notte scorsa abbiamo ottenuto forme di protezione più efficaci per quei milioni di lavoratori europei costretti a muoversi all’interno di contratti precari a breve termine o a chiamata. Gli stati membri dovranno finalmente eliminare o limitare l’uso dei cosiddetti ‘contratti a zero ore’, vale a dire quei contratti che non permettono di avere una minima idea dei turni da svolgere ogni settimana e, di conseguenza, delle prospettive di guadagno. Non possiamo accettare un mercato del lavoro che costringe milioni di europei a prestare il proprio lavoro senza alcuna sicurezza, senza diritti sociali e senza garanzie di reddito. Quello della notte scorsa rappresenta un passo avanti importante ed ora invitiamo fermamente i governi nazionali ad implementare queste proposte il prima possibile.”

Javi López, europarlamentare responsabile per S&D in materia di condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili, ha dichiarato:

“Queste nuove leggi aiuteranno i lavoratori più vulnerabili intrappolati in contratti temporanei abusivi, spesso senza un numero di ore di lavoro garantite a settimana. Da questo momento, i lavoratori con contratti ‘a chiamata’, dovranno essere indennizzati ogni qualvolta il proprio datore di lavoro decida la cancellazione di un lavoro o di un turno all’ultimo momento. Alle imprese sarà consentito chiedere ai propri dipendenti una flessibilità limitata ad un pacchetto prestabilito di ore e saranno tenute a rispettare dei termini di preavviso per la comunicazione dei nuovi turni. Gli stati membri saranno chiamati a intraprendere azioni concrete contro l’utilizzo scorretto e abusivo dell’istituto del tirocinio, come ad esempio quelle aziende che costringono i lavoratori a pagare per la formazione ricevuta dall’azienda stessa in qualità di tirocinanti.

“Un numero sempre maggiore d’imprese impiega i lavoratori attraverso questi tipi di contratti per ridurre i costi e aggirare le proprie responsabilità sociali e previdenziali. La notte scorsa abbiamo compiuto un piccolo ma significativo passo in avanti per una miglior protezione dei lavoratori più vulnerabili dal punto di vista contrattuale.”

Agnes Jongerius, eurodeputata e portavoce S&D per l’occupazione e gli affari sociali, ha aggiunto:

“Sono ormai anni che assistiamo ad un processo estremo di flessibilizzazione del lavoro e in molti tentano di convincere i lavoratori che è un beneficio. Tuttavia, se in alcuni casi e per una certa tipologia di lavoratori può rappresentare un bene, nella maggior parte dei casi invece si traduce in un sistema che alimenta grande incertezza, fatto di contratti a breve termine, contratti a zero ore, assenza pressoché totale di protezione sociale e redditi mensili non garantiti. La notte scorsa abbiamo aggiunto un tassello per porre un limite alle pratiche peggiori, ma c’è ancora molto da fare.

“Le persone hanno diritto a qualche certezza per quanto riguarda le proprie prospettive di reddito e le ore che dovranno dedicare al lavoro: sono regole di base per farsi una vita. I governi di destra hanno fatto tutto il possibile per fermare qualsiasi forma di progresso in questo senso, ma noi non fermeremo mai il nostro impegno per rafforzare la protezione sociale dei lavoratori.

“Dobbiamo bloccare quel tipo di flessibilità che le aziende usano unicamente per tagliare costi. La flessibilità può essere positiva, ma solo se utilizzata a favore dei lavoratori.”

 

Eurodeputati coinvolti
Coordinatore
Germania
Capo delegazione
Coordinatrice
Paesi Bassi
Membro
Spagna