In seguito alla presentazione del Quadro finanziario pluriennale (QFP) da parte della Commissione europea, avvenuta oggi, il gruppo S&D ha espresso preoccupazione per una proposta che segna alcuni passi avanti molto timidi, ma manca del coraggio e della lungimiranza necessari per affrontare l'attuale e le future sfide dell’Ue. L’Europa ha bisogno di un QFP più ambizioso come quello votato dal Parlamento il 14 marzo.

E’ giunto il momento di informare i nostri cittadini: l'Ue non può avere un bilancio che costa solo una tazza di caffè al giorno a persona. Il bilancio europeo non può più basarsi principalmente sui contributi degli Stati membri che continuano a essere ossessionati dalla logica del “giusto tornaconto”. Le risorse proprie devono quindi diventare le entrate principali del bilancio dell'Ue. A questo proposito, il documento manca di ambizione e non è molto lungimirante.

Ora la palla è nelle mani del Consiglio. Il gruppo S&D esorta il Consiglio ad avviare i negoziati senza indugio: il futuro dell'Europa è in gioco.

Il presidente del gruppo S&D, Udo Bullmann, dichiara:

“L'Europa deve intraprendere un nuovo percorso di sviluppo economico e sociale, di eguaglianza e benessere sostenibile per tutti. La proposta della Commissione per il prossimo Quadro finanziario pluriennale non sembra adatta a tale compito. Il gruppo S&D ha sostenuto un QFP in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e che sostenga la trasformazione della società europea in chiave progressista. Le proposte odierne rischiano di deludere i molti europei che si aspettano che l'Unione europea li sostenga nel trovare risposte e soluzioni alle sfide che affrontano ogni giorno”.

La vicepresidente del gruppo S&D, Isabelle Thomas, commenta:

“Questa proposta non è adeguata perché gli importi proposti porterebbero a tagli di bilancio senza precedenti: con l'1,11 per cento del reddito nazionale lordo (RNL) dell’Ue a 27, questa proposta comporta 219 miliardi di euro in meno rispetto a quanto richiesto dal Parlamento europeo. Questa proposta non soddisfa le aspettative dei nostri cittadini, né consente azioni significative in materia di disoccupazione giovanile, sviluppo sostenibile, cambiamenti climatici, pilastro sociale, agricoltura, coesione e aiuti internazionali e umanitari. La Commissione ‘dell'ultima opportunità’ non sembra aver colto l’entità della posta in gioco e segue ciecamente i dettami degli Stati membri che vogliono un bilancio che metterebbe in pericolo l'Unione europea. E’ ora che il Parlamento faccia sentire la sua voce. Il gruppo S&D non farà passi indietro rispetto al mandato votato dal Parlamento il 14 marzo: l'Ue ha bisogno di un QFP più ambizioso, da ora in poi la discussione è tra noi e il Consiglio”.

Il portavoce S&D per la relazione sulle risorse proprie, Daniele Viotti, aggiunge:

“Non siamo del tutto soddisfatti della proposta della Commissione sulle risorse proprie: il documento manca di ambizione e non è lungimirante. La Commissione europea doveva specificare meglio come intende attuare la CCCTB e la ‘tassa digitale’, mentre l'ambiguità generale riguardo alla situazione degli sconti non promette nulla di positivo per il futuro. In generale, per il momento, preferiamo aspettare le proposte legislative finali per capire come procedere”.

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