Il gruppo S&D spinge per proseguire la cooperazione con i paesi ACP

 

Per oltre 25 anni, l'Accordo di Cotonou ha rappresentato una piattaforma di cooperazione tra l'Ue e gli stati ACP (Africa, Caraibi e Pacifico). Dato che tale accordo scadrà nel 2020 e che ci troviamo ad affrontare difficili sfide globali come la povertà, la crisi dei migranti, il cambiamento climatico e le violazioni dei diritti umani, a breve partiranno i negoziati per il suo rinnovo. La commissione Sviluppo del Parlamento europeo ha dato il suo contributo a questo processo con la pubblicazione della relazione 'Il futuro delle relazioni ACP-UE dopo il 2020'. La relazione è stata adottata questo pomeriggio dalla commissione.

Il coordinatore S&D in commissione, relatore del Parlamento europeo in materia e autore della relazione, l'eurodeputato Norbert Neuser dichiara:

“Sono contento di aver ottenuto dai deputati in commissione un sostegno a larga maggioranza per sostenere il prosieguo della cooperazione. A dispetto delle difficoltà incontrate, questo approccio sta dando frutti e potrebbe diventare legalmente vincolante. Abbiamo conservato il vantaggio di avere un ampio numero di paesi che lavorano insieme, mentre Cina e Usa rischiano di perdere l'occasione di avere questa sorta di piattaforma con i paesi ACP! D'altro canto, al fine di essere più efficaci, suggeriamo un'architettura che assicuri una cooperazione calibrata su gruppi più piccoli di paesi. Inoltre, la questione dei diritti umani avrà una maggiore visibilità e verrà rafforzata da un meccanismo che prevede una relazione biennale”.

L'obiettivo globale di lungo termine deve essere quello di aiutare i paesi partner a diventare economicamente indipendenti, nell'ambito di un quadro di buona governance. In merito,  Norbert Neuser aggiunge:

“Il commercio è una parte importante delle relazioni ACP-Ue. Negli ultimi decenni, l'integrazione dei paesi ACP nell'economia mondiale è avanzata grazia alla loro cooperazione con l'Ue, ma occorre fare di più sul fronte del rispetto dei valori universali. Un nuovo accordo deve includere standard legalmente vincolanti sui diritti umani, il sociale e l'ambiente come base per i futuri accordi commerciali (EPAs)”.