Durante un dibattito al Parlamento europeo sul caso di Cambridge Analytica, che avrebbe abusato di oltre 87 milioni di dati di utenti di Facebook, i deputati del gruppo S&D hanno invitato i governi nazionali a sbloccare la legislazione per la protezione della privacy dei cittadini online.

 

Il vicepresidente del gruppo S&D per gli affari digitali, Josef Weidenholzer, dichiara:

 

“Ogni giorno si aggiungono nuovi dettagli che aumentano la portata di questo scandalo. Stando a quanto emerso da un'audizione al Parlamento del Regno Unito, sembra che oltre 87 milioni di utenti di Facebook siano finiti nella rete di Cambridge Analytica. È essenziale che Mark Zuckerberg venga a riferire nella commissione del Parlamento europeo per le Libertà civili, la giustizia e gli affari interni e spieghi esattamente cosa sia successo, cosa fosse a conoscenza di Facebook e quanti cittadini europei ne siano stati colpiti. Dobbiamo pertanto garantire che entrino in vigore leggi per evitare che ciò accada di nuovo. Chiediamo un'audizione dettagliata in commissione Libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento, in modo da poter comprendere tutti gli effetti di questo scandalo. Non si tratta semplicemente di un caso in cui un'azienda abusa dei dati delle persone per scopi commerciali: lo scandalo solleva interrogativi profondi su come le nostre democrazie possano essere manipolate nell'era dei social media. Abbiamo bisogno di un'indagine completa su come questi tipi di pratiche sono stati utilizzati nelle recenti campagne elettorali, sia in Europa che negli Stati Uniti”.

 

La portavoce del gruppo S&D per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, Birgit Sippel, afferma:

 

“Da anni ci battiamo perché i dati personali e la privacy dei cittadini siano protetti online. A lungo i governi hanno dato l'impressione di trattare la questione come secondaria. Questo scandalo sembra avere finalmente risvegliato tutti dal torpore, dimostrando quanto importante sia proteggere i cittadini online. Ma indignarsi non basta, servono azioni da parte degli Stati membri affinché casi del genere non capitino più. Per prima cosa, occorre la piena attuazione del Regolamento sulla protezione dei dati che si applica a partire dal 26 maggio Il nostro gruppo ha combattuto duramente contro il gruppo Ppe e altre forze conservatrici in Parlamento. Tuttavia, le leggi valgono a poco se non vengono attuate in maniera appropriata. Per questo, gli Stati membri devono dare alle loro autorità per la protezione dei dati le risorse necessarie ad attuare le norme in modo efficace.

 

“I governi nazionali devono anche concordare la loro posizione sul regolamento sulla privacy, per garantire che le conversazioni private dei cittadini online siano mantenute riservate. Le attuali regole sulla privacy elettronica non coprono nemmeno Facebook! Il Parlamento ha adottato proposte forti che garantiscano la privacy dei cittadini online. Tuttavia, il Consiglio continua ad andare a rilento sulla questione. Questo non è accettabile: rifiutando di agire, i governi nazionali stanno aprendo la strada al prossimo grande scandalo”.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Germania