Il gruppo S&D ha avviato una risoluzione sulla situazione dei diritti umani in Turchia, che è stata poi adottata a larga maggioranza. Nella risoluzione, il Parlamento europeo sottolinea i problemi strutturali esistenti, come lo stato di emergenza e l'arbitrarietà del potere giudiziario. E vengono citati anche singoli casi di diritti umani.

L’eurodeputata S&D e relatrice sulla Turchia per il Parlamento europeo, Kati Piri dichiara:

“I numeri sono scioccanti. In Turchia, più di 100mila persone sono state licenziate e oltre 50mila imprigionate. Ricordiamoci che tutte queste persone hanno una faccia, una famiglia, amici che sperano che la normalizzazione sia ancora possibile.

“La portata di questo giro di vite contro le voci democratiche dell'opposizione in Turchia non ha precedenti: le autorità turche hanno il diritto di consegnare alla giustizia i responsabili del terribile tentativo di colpo di Stato del 15 luglio 2016, ma lo stato di emergenza è oggi utilizzato per mettere a tacere il dissenso e va ben oltre ogni legittima misura per combattere le minacce alla sicurezza nazionale.

“Lo smantellamento dello Stato di diritto è diventato palese quando un tribunale penale locale ha rifiutato di attuare la decisione della Corte costituzionale di rilasciare due giornalisti incarcerati. Un altro caso di ingiustizia è stato il nuovo arresto della presidente di Amnesty International in Turchia da parte dello stesso giudice che aveva ordinato il suo rilascio poche ore prima. Siamo alla parodia

“Il gruppo S&D si aspetta che l'Ue sia forte e chiara sui diritti umani in Turchia, non solo perché questi sono i valori su cui si basa la nostra Unione e ai quali la Ankara dovrebbe aderire, ma anche perché rischiamo di perdere credibilità e sostegno da parte della maggioranza della società turca se non difendiamo i loro diritti in questi tempi bui”.