Le foreste ricoprono il 42% della superficie Ue, sono i polmoni dell’Europa e possono avere un ruolo cruciale nella lotta al cambiamento climatico. Ecco perché oggi il Parlamento europeo ha votato a favore di una relazione che include le emissioni e gli assorbimenti di gas serra derivanti dal consumo del suolo, dal cambiamento nel consumo del suolo e dalla silvicoltura (LULUCF) nel quadro 2030 su clima ed energia*.

Ma relazione definisce le regole per calcolare emissioni e assorbimenti per le diverse categorie di terreno, al fine di mantenere e aumentare l’ammontare di carbonio contenuto nei terreni, nelle stesse foreste e nei prodotti ottenuti dal legno.

I Socialisti e Democratici sono fortemente impegnati nel far rispettare le promesse fatte a Parigi al summit dell’Onu COP 21 contro il cambiamento climatico. Vogliamo che l’Ue sia di esempio, e che tutti i settori contribuiscano al target complessivo dell’Ue di riduzione delle emissioni. Abbiamo fatto pressioni per ottenere un modello di calcolo credibile e basato su dati scientifici, in modo da misurare la mitigazione delle emissioni nelle foreste, evitando che i paesi nascondano gli impatti delle politiche che rischiano di far aumentare le emissioni, e aumentando significativamente i raccolti nazionali non connessi alle dinamiche naturali delle foreste. Purtroppo, a causa di un approccio miope da parte dei deputati conservatori del Parlamento, è stato raggiunto un accordo finale meno ambizioso.  


L’eurodeputato Paul Brannen, responsabile per il gruppo S&D del dossier, dichiara:

“Il cambiamento climatico è la principale sfida che l’Europa e il mondo intero stanno affrontando. Le foreste e l’aumento dell’uso di legna nei prodotti che utilizziamo ogni giorno puo’ aiutare a controbilanciare le emissioni pericolose attraverso l’immagazzinamento del carbonio.

“La proposta precedente avrebbe creato un quadro per misurare la quantità di carbonio immagazzinata nelle foreste. Non introduceva restrizioni alla riduzione delle foreste legata alla raccolta del legname, che è un parte importante dell’industria forestale, ma semplicemente un quadro per il calcolo. E’ per questo che reputiamo grave che il Parlamento non abbia adottato una posizione forte in merito. Una forte posizione avrebbe potuto mantenere la parola ‘intensità’, che a sua volta avrebbe migliorato la metodologia di calcolo”.


L’eurodeputata Miriam Dalli, che è responsabile S&D per l’ambiente, afferma:

"Oggi, il Parlamento europeo e l’Ue hanno avuto l’opportunità di ritagliarsi un ruolo guida a livello globale su clima e foreste. Siamo pienamente consapevoli del ruolo importante delle foreste, del suolo e degli ecosistemi nel consentirci di raggiungere i target dell’Accordo di Parigi.

“Il gruppo S&D ha lavorato duramente per un sistema di calcolo delle emissione nelle foreste solido, trasparente e basato sui dati scientifici, invece di uno che potrebbe nascondere le emissioni derivanti dall’aumento degli abbattimenti. Il Parlamento ha perso l’opportunità di avere una posizione forte sul LULUCF che avrebbe dimostrato il nostro impegno sul clima, assicurando alle nostre foreste di immagazzinare più carbonio”.

 

* Nota per la stampa

Questa proposta legislativa è parte del pacchetto sul clima presentato dalla Commissione il 20 luglio 2016. Essa propone di integrare gli assorbimenti e le emissioni di gas serra derivanti dall’uso del suolo, dai cambiamenti nel consumo del suo e dalla silvicoltura (LULUCF) nel quadro per il 2030 su clima ed energia, a partire dal 2021.

Il LULUCF fa parte del sistema di calcolo delle emissioni di gas serra della Convenzione quadro delle Nazioni unite sul cambiamento climatico (UNFCCC). A oggi, l’Ue e i suoi Stati membri devono rispettare il settore del LULUCF nell’ambito del protocollo di Kyoto, che pone loro dei limiti per garantire che tale settore non produca emissioni extra. Tuttavia, il protocollo di Kyoto scadrà alla fine del 2020.